Libro Duodecimo.
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da quella Città non potessero auicinarsi alla terra, e piantate l'artiglie¬
rie cominciò a batterla. Onde l'armata Francese inteso questo caso par¬
ti subitamente da Vada per andare a soccorrere, e'l Moncada fratanto
perche col battagliare la terra da quella parte non faceua verun' frutto,
traportati i ripari dalla parte volta verso Genoua, stringeua quindi la
terra; ma non giudicando spediente aspettare l'armata de Francesi, che
s'auuicinaua per non potere commodamente ritirarsi alla sua armata
moſse il campo adietro per via di terra, e mentre che si ritiraua pian
piano Giogante Corſo della famiglia, e della fazzione de Bianchi huo¬
mo di molta ſperienza, e ſapere nelle coſe di guerra, che da soldati,
che erano a Varaze per non rimanere ſenza capo mentre che'l Ceri era
aſſente, s'haueuano preſo per loro Capitano, aperte in vn tratto le por-
te ſaltò fuori con tutte le genti, assaltò con grande impeto, e con poca
fatica lo ruppe, e prese il Moncada, che era supremo capo dell'esercito,
e insieme con lui alcuni altri Capitani, e Signori, fra quali furono Ber¬
nabò, e Giorgio Adorni, e Bartolomeo Spinola, e Giogante mandò il
Moncada al Marcheſe di Saluzzo, e doppo queſta vittoria l'armata
Franceſe ſe ne venne innanzi la bocca del porto, e preſe vna naue da
carico , e poco dipoi si fece triegua tra la Città, e Francesi; ma mentre
che la Città , e fautori de gli Adorni ſtauano in gran timore aspettando
il succeſſo delle coſe della Lombardia, dal cui euento dependeua lo sta¬
to delle coſe loro, ed erano in gran pensiero per paura della spauento¬
sa , e vicina potenza de' nimici, furono ricreati da vna liera, & inaspetta¬
ta nouella, che l'essercito Franceſe era ſtato rotto, e disfatto sotto Pa¬
uia da Capitani Cesariani con incredibile felicita di Cesare, el Re me¬
deſimo fatto prigione. TGenouesi colsero subitamente il frutto di quel¬
a vittoria, perche i Francesi partirono di Sauona, e di tutta la riuiera di
Ponente , e lasciarono libera , el Re del mese di Maggio fù condotto pri
gione a Genoua, e quindi portato in Ispagna, e di consenso di lui, An
drea d'Oria; poiche non poteua fare al Re ſeruigio veruno, andò a ſer-
nire il Papa. L'anno ſeguente venteſimo ſeſto di quel secolo, perche il 1526
Re di Francia liberato finalmente da Ceſare fece lega col Papa, e co Vi¬
hiziani contra l'Imperadore, e'l Borbone, che da Ceſare era ſtato fatto
Generale in Italia, ritornato d'Ispagna a Genoua con quattro galee pas-
gò in Lombardia, e del mese d'Agosto l'armata Francese di diciasette
galee venuta nella riuiera, preſe di nuouo Sauona, e paſſato Genoua
enza darle alcuna noia, andò ſino a Liuorno, e quiui s'vni con vn'ar-
mata de Viniziani di quattordici galee, e con sei galee del Papa, che
n'era Capitano Andrea Doria, si che erano in tutto trenta sette galee,
le quali armate congiunte insieme scorsero la riuiera, e in brieue occu¬
parono quella di Leuante, e quella di Ponente, e diedero ordine di por¬
e l'aſſedio alla Città, e pigliando, e naui, e mercatanzie, e huomini,
fecero tali danni alla Città, che ſi crede, che importassero vn milion
d'oro, per li quali danni la Cittâ non restò si fatramente abbattuta, che
a no faceſse vn'armata per dare aiuto all'armata Cesariana di venti due
galee, che s'aſpettaua di Spagna, e portaua il Vice Re di Napoli, el
Capitano Marcone con quattordici mila fanti Spagnuoli, la quale fat¬
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