Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

Libro Vndecimo. 
541 
nouarono con maggiore ardore d'animi, e la battaglia per essere rinfran¬ 
cate le forze con quel poco di riposo, s'accese maggiormente. Gli Sfor¬ 
zeſchi quel di intralaſciarono tre volte l'assalto, e tre volte lo rinouarono 
con maggiore vigoria, e gareggiamento d'ire. Finalmente essendo loro 
mancate le forze per la ſtracchezza , e pel disauuantaggio del luogo, la¬ 
sciarono l'assalto del tutto; e conoscendo che niuno, che sia di sana mente 
haueua mai tentato di volere sforzare le coſe inuincibili, diliberarono di 
ritirarſi ne luoghi loro, ſi che ordinato l'eſercito per camminare ſenza 
guaſtare gli ordini s'inuiarono verso le più alte cime de monti, e la gio¬ 
uentù Genouese disideraua grandemente seguitargli, e dar loro alle spal¬ 
le, e far loro continoui danni; ma il Sanseuerino la riteneua per non met 
tere inconsideratamente a coſi gran riſchio la Republica già da tanto 
pericolo liberata. Ma auuenne vn caso, che apportò occasione d'una co- 
ſa grandissima: percioche furono scoperte nella bocca del porto alcune 
galee, e naui da carico mandate dal Re Ferdinando, la cui venuta fece, 
che gli Sforzeſchi ſtimando, che cosi gran numero di naui hauessero por 
tato qualche grosso soccorso, cominciarono a temere, e a guastare gli or 
dini, e a camminare alla sbandata; e come i Genouesi s'auuiddero di 
questa loro paura, niuno fù più bastante a ritenergli, ma tirati come da 
vn certo furore, diedero loro alle spalle con grande impeto, e con gran 
gridi, e con tutte le genti , e subitamente gli ruppero , e sbaragliarono, e 
gli presero tutti, fuor che i capi, e alcuni principali signori, che si libera¬ 
rono da tanto pericolo, per hauer sotto buoni caualli: tutta quanta l'al¬ 
tra moltitudine fù preſa, che in tanta sconfitta non morirono più di set¬ 
tecento, e di cosi grande esercito non ritornò niuno saluo a casa sua, fuo¬ 
che i principali Capitani,e parte della caualleria, e di più quei pochi fan 
ti, che s'erano fermati nelle strettezze del luogho per guardia delle vet- 
touaglie; e accioche non mancaſſe niente a colmare ogni maniera di 
miseria, e di vergogna a gli Sforzeſchi, vna gran parte della gente bassa 
fù venduta da Genouesi per piccolo prezzo a gli Aragonesi, perche ser¬ 
uissero nelle galee al remo. La vittoria acquistata fù più tosto splendida 
per l'onore della pruoua fatta, che in verità vtile alla città; percioche i 
cittadini non continuarono dij fornire la guerra, ed espugnare le fortez¬ 
ze, la qual coſa essendo i soldati per la freſca ſconfitta mancati d'animo 
era giudicata molto facile; ma si moſtrauano in tutte le cose trascurati, e 
neghittosi, ne ſi rende alla città la pace, e la quiete; ma per lo contrario 
la medeſima nobiltà nutriua le cagioni de turbamenti, e delle discordie, 
la quale haueua cominciato a seminare: percioche la fazzione de nobi¬ 
li ardendo di dolore della riceuuta ingiuria , e di disiderio di racquistare 
il perduto luogo, e la dignità nella Republica per venire a questo fine 
preſe l'antica via; la qual sola era molto spedita, di mettere il popolo alle 
mani fra ſe stesso, il quale astuto intendimento hebbe spesse volte buono 
effetto; però cominciarono a persuadere grandemente al Duca di Me¬ 
lano, che laſciasſe andare libero Obietto dal Fiesco, il cui fratello minore 
Gian Luigi in questo mezzo vſando il beneficio della vittoria haueua 
recuperato le Castella, e le terre di ragione de Fieschi, che erano state lo¬ 
ro tolte; perche non v'era la più ſpedita, e la più corta via di ricuperare 
Genoua, 
LL 2
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.

powered by Goobi viewer