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Dell'Iſtorie di Genoua,
i Genoueſi più di luogo voltarono le spalle, e si posero in fuga, e Genouesi
gli incalzarono, ammazzandone molti, e accesi dall'ardore del fresco con-
battimento, e stimolati dall'ira, e dallo sdegno, sacchieggiarono la città, e
ammazzarono, ò fecero prigioni tutti quelli, che si pararono loro innanzi;
e da gli adirati vincitori non fù tralasciata veruna di quelle cose, che so-
gliono essere gli estremi mali delle città espugnate . Ma poi che nella città
non era più chi facesse difesa , tutta la forza si voltò contro al tempio , ne
quale oltre a' soldati, era rifuggito gran numero di mercatanti, e tutta la gen
te disutile, & innocente d'ogni sorte, d'ogni sesso, e d'ogni età; i quali stende¬
vano supplicheuolmente le mani , e pregauano i nostri , che non volessero
incrudelire insino all'vltimo contra gli huomini, come che diuersi di colto,
e di religione, tuttauia fatti a similitudine dello Dio de' Chriſtiani; ma con¬
tentandosi delle facultà loro, che gli lasciauano tutti di buona voglia, lascias
ſerò loro i corpi soli, e alla gloria della fortezza, e della virtù militare ag.
giugnessero ancora la lode della maſuetudine, non punto di quella minore.
Il Legato Apoſtolico, e'l Patriarca , e'l Capitan Guglielmo mossi a miseri-
cordia de' supplicanti, di consentimento dell'esercito, hauendo omai sazia
ta l'ira perdonarono loro , e purgato, e ribenedetto il tempio lo consacra-
rono a S. Piero. La preda della presa città fu grandissima, e nel diuiderla fù
dato l'onore delle prese a Guglielmo Capitano de Genouesi, in premio del
suo gran valore; perche egli era stato il primo a montare sopra la muraglia,
e con la virtù, e con l'ardimento suo haueua aperto la strada ad espugnare
la città. Questi anteponendo l'onore, e la dignità all'vtile, sprezzate l'altre
ſpoglie, che furono molto ricche, e harebbono potuto arricchire i ſoldati,
e marinari, eleſſe quel nobile vaſo fatto d'vn grande ſmeraldo tutto d'vn
pezzo, e dell'altra preda ottenne tanta somma, che distribuita fedelmente
tra ottomila persone, toccò a ciascuno 48. soldi di moneta Pittauese, e due
libbre di pepe; la qual somma hauendo rispetto non solamente a questi
tempi abbondanti di ricchezze; ma ancora a quelli d'all'ora fù molto pic¬
cola, e appena degna d'esser raccontata, e passò senz alcuna querela di
quelli guerrieri, i quali à comparazione del publico onòre stimarono poco
l'vtilità priuata, e ipremi douuti alle fatiche. Io hò ſcritto, che Cesarea fù
espugnata dal Patriarca, e dall'Arciuescouo, e dal Capitano Genouese, es¬
sendo assente il Re, e che in questa espedizione i Genouesi furono i princi
pali, ſeguitando la fede de noſtri annali ſcritti dal Caffaro, che viſſe in
quei tempi, e si ritrouò in questa spedizione. La qual cosa pare al vero si¬
migliante, poiche eſsi nel diuidere la preda ſcelſero quel prezioſo vaſo,
che ſe il Re ſi foſſe ritrouato in perſona a queſta ſpedizione, & haueſ¬
ſe tenuto in eſsa il primo luogo, non haurebbe mai ceduto ad altri il pre¬
mio principale. M'è paruto dunque di preferire, e dare maggior fede
al Caffaro, che si trouo in questa impresa in persona, che all'Arciuesco
uo di Tiro, tutto che ſcrittor ſanto, e approuato, il quale viſse molt anni
doppo questa guerra, e quelle coſe, che egli scrisse, le intese da altri, e il
quale disse, che Ceſarea fù preſa dal Re insieme co Genouesi, indotto per
mio auuiſo da questo errore, perche Cesarea ancora fù espugnata nella
medeſima eſpedizione, che ſù preſa Antepatri, nella quale ſenz'al¬
cun dubbio si ritrouò il Re nel principio, e fù capitano dell'impresa
egli