Libro Primo.
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Ioppe, nomata oggi Zaffo. Mentre, che egli staua in quella spiaggia s'ydl,
che l'armata d'Egitto auanzante di gran lunga la nostra di numero, s'era
partita del porto d'Ascalona, e veniua contra l'armata Genouese; onde
conoscendo l'Embriaco, che'lvenire a battaglia con essa, essendo tanto
inferiore di forze non era altro , che vn dare cosi gran numero d'huomini
valoroſi, tanta gran copia d'apparati bellici, e finalmente l'istessa arma¬
ta in mano del nimico barbaro; deliberò con prudente risoluzione essere
gere il minimo de' mali, e incontanente sbarcate le genti
spediente eleg
in terra trasse fuori delle naui tutti gli armamenti, e le macchine da guer¬
ra, e le vettouaglie, e tutte l'altre cose, che erano sopra l'armata, e mise in
fondo i gusci delle naui voti, accioche non venissero in mano de' nimici, e
subitamente dirizzò il cammino verso l'esercito insieme co marinari, e
galeotti , e con vna schiera di guerrieri scielti, e con tutte le cose , che ha-
ueua portate seco; e per Diuina volontà fauoreuole alle cose de Chri-
stiani, auuenne, che l'apparenza del piccolo danno si conuerti in grande
vtilità ; e le macchine , e gli strumenti portati da Genouesi furono cagio-
ne, che più presto vennero all'espugnazione della sacra città, che senza
quelle sarebbe andata in lungo, come a mano a mano scriueremo. Es¬
sendo ancora per cammino, come arriuarono in luogo, che viddero la sa¬
gra città, moſsi da grandissima diuozione, s'inginocchiarono, e bacia¬
rono la terra, nella quale il figliuolo d'Iddio era nato, la quale haueua cal¬
peſtato , e pregarono Iddio immortale, e l'vnigenito suo figliuolo Giesù
Chriſto Redentore del genere humano, che foſſe propizio a ſuoi campio
ni, che accesi da ardente studio di religione haueuano solcatò tanti mari,
e camminato tanto spazio di terra, per liberare i luoghi sagri dalle scele¬
rate mani de gli empi barbari, e volesse con la potenza sua finire la guer
ra da essi presa con gli scelerati nimici suoi, e desse la vittoria a suoi fe¬
deli , e mettesse in fuga , e riempiesse di paura i perfidi nimici; finito che
hebbero di fare orazione arriuarono all'esercito; e dal Buglione, e da tutti
gli ordini furono accolti lietamente, e con molta piaceuolezza? Di gran¬
de vtilità in tutto'l tempo di quell'assedio furono alle cose de' Christiani
le macchine da guerra di varie sorti de Genouesi, parte delle quali furo¬
no da essi condotte, parte ancora fabbricate nell'esercito di tempo, in tem
po con varie opportunità; si che l'ingegno, e l'industria de gli artefici Ge-
nouesi è celebrata con gran lodi da gli scrittori di quei tempi; ma questa
inuenzione del Capitano Embriaco fù molto notabile, e degna di memo
ria. Questi parlando col Buglione gli disse: Io veggio, Signor Capitano,
che l'espugnazione di questa città cosi forte , e fornita di cosi gagliardo
preſidio ſarà coſa lunga, ſe non aiutiamo le forze col consiglio. E perche
il Capitano lo lodò grandemente, e gli impose, che dicesse quello, che
haueſſe penſato, promettendogli gran premi, ſe trouaſſe qual coſa vtile a
quella impresa; Io, diſs 'egli, hò pensato di fabbricare vna gran torre
e perche la ſi possa più ageuolmente portare da luogo a luogo, farla in piu
pezzi da commettergli poi insieme, e la faremo di maniera, che la cima di
essa si pieghi, e si stenda sopra le mura, e sostenendosi sopra di esse dall'al¬
tro capo, serua per ponte, sopra'l quale si possa passare nella città, la qual
coſa non ſarà malageuole a me, perche non ci manca il legname, e io ho
abban¬