Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

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DELLISTORIE DIGENOVA, 
di Monsig. Vbetto Foglietta, 
LBRO DECIMO 
IEAIOBES 
SS.Euposn la città ſciolta dalla ſignoria de gli ſtranie¬ 
ri pareua conueneuole tagliare le cagioni di ricaderui 
dentro, e fra queste era la principale il gareggiamento 
de cittadini per conto del principato, mentre che cia¬ 
ſcuno ſi sforza di ſalirui non già più con andare pregan¬ 
do, e richiedendo le persone con piaceuoli parole, e con 
luſinghe per le piazze,e con interceſsioni d'amici, o ſimiglianti pratiche, 
e carezze; ma con l'arme, e con la forza,e con sedizioni, e tutti diceuano 
questa essere l'origine, e'l fonte de mali della città , e delle discordie, e 
delle guerre ciuili; e che queſta sforzaua la città a venire all'elezzione 
de' Prencipi ſtranieri come a minor male, e però, che non s'era mai per 
venire a fine de disordini fino a che non si sbarbasse del tutto la radice di 
tanti mali: però che era da raffrenare l'ambizione de' citta dini, e con sa¬ 
luteuoli leggi terminare l'elezzione, e rinchiuderla dentro a certi termi¬ 
ni, fuori de quali non fuſse veruna via d'arriuare al Principato. Essendo 
tal coſa approuata da tutti furono creati dodici cittadini per fare queste 
leggi, la metà de nobili, e la metà de popolari, ma tutti di parte Ghibel¬ 
lina, M. Lionardo Cattani Dottore in Legge, Luciano Spinola, Eliano 
Centurione, Biagio Saluagi, Franceſco d'Oria, Prinziualle Viualdi, Gio¬ 
uanni de Franchi Luſardo, Benedetto Valdetaro, lacopo Giuſtiniano, 
Antonio Rebuffi, Antonio Mulaſana, Martino Bandino, a quali fù da tut¬ 
to'l popolo Genoueſe congregato nella piazza di San Lorenzo, data am¬ 
pissima balia di correggere, e riformare il reggimento della città. Costo¬ 
ro eſsendoſi più volte ragunati, e considerata la coſa lungo tempo, e ma¬ 
turamente, con grandissime dispute fecero molte leggi per correggere i 
coſtumi, e ridrizzare la diſciplina della città, che era per terra. Le quali 
essendo ſcritte ne libri publici, non m'è paruto a proposito raccontarle 
in questo luogo, contentandomi di narrare solamente quelle, che s'appar 
tengono all'elezzione del Doge, che furono queste. Eleggasi il Doge 
d'età non minore di cinquanta anni, cittadino Genouese, popolare, Ghi¬ 
bellino, e mercatante: E lezzione si faccia in questo modo. Vacando la 
sourana ſedia, il supremo magiſtrato de dodici Anziani per la maggior 
parte
	        
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