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DELLISTORIE DIGENOVA,
di Monsig. Vbetto Foglietta,
LBRO DECIMO
IEAIOBES
SS.Euposn la città ſciolta dalla ſignoria de gli ſtranie¬
ri pareua conueneuole tagliare le cagioni di ricaderui
dentro, e fra queste era la principale il gareggiamento
de cittadini per conto del principato, mentre che cia¬
ſcuno ſi sforza di ſalirui non già più con andare pregan¬
do, e richiedendo le persone con piaceuoli parole, e con
luſinghe per le piazze,e con interceſsioni d'amici, o ſimiglianti pratiche,
e carezze; ma con l'arme, e con la forza,e con sedizioni, e tutti diceuano
questa essere l'origine, e'l fonte de mali della città , e delle discordie, e
delle guerre ciuili; e che queſta sforzaua la città a venire all'elezzione
de' Prencipi ſtranieri come a minor male, e però, che non s'era mai per
venire a fine de disordini fino a che non si sbarbasse del tutto la radice di
tanti mali: però che era da raffrenare l'ambizione de' citta dini, e con sa¬
luteuoli leggi terminare l'elezzione, e rinchiuderla dentro a certi termi¬
ni, fuori de quali non fuſse veruna via d'arriuare al Principato. Essendo
tal coſa approuata da tutti furono creati dodici cittadini per fare queste
leggi, la metà de nobili, e la metà de popolari, ma tutti di parte Ghibel¬
lina, M. Lionardo Cattani Dottore in Legge, Luciano Spinola, Eliano
Centurione, Biagio Saluagi, Franceſco d'Oria, Prinziualle Viualdi, Gio¬
uanni de Franchi Luſardo, Benedetto Valdetaro, lacopo Giuſtiniano,
Antonio Rebuffi, Antonio Mulaſana, Martino Bandino, a quali fù da tut¬
to'l popolo Genoueſe congregato nella piazza di San Lorenzo, data am¬
pissima balia di correggere, e riformare il reggimento della città. Costo¬
ro eſsendoſi più volte ragunati, e considerata la coſa lungo tempo, e ma¬
turamente, con grandissime dispute fecero molte leggi per correggere i
coſtumi, e ridrizzare la diſciplina della città, che era per terra. Le quali
essendo ſcritte ne libri publici, non m'è paruto a proposito raccontarle
in questo luogo, contentandomi di narrare solamente quelle, che s'appar
tengono all'elezzione del Doge, che furono queste. Eleggasi il Doge
d'età non minore di cinquanta anni, cittadino Genouese, popolare, Ghi¬
bellino, e mercatante: E lezzione si faccia in questo modo. Vacando la
sourana ſedia, il supremo magiſtrato de dodici Anziani per la maggior
parte