Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

DellIſtorie di Genoua, 
364 
tanente vna ſubita fortuna, non potè ſmontare in terra, si che gli auuer¬ 
ſari hebbero agio d'opporſegli, fra quali il Montaldo ſi moſtrò molto 
feroce, che conforme all'animosità , e grandezza d'animo sua, lasciate 
per all'ora l'altre battaglie, riuoltò tutte le sue forze contro Antoniotto. 
si perche era da lui maggiormente odiato, si percle era nimico fornito 
di potenza da temerne molto più, ed essendo il primo; che saltasse ardi¬ 
tamente ſopra la galea lacera dalla fortuna trouò Antoniotto, come le¬ 
gato ne cepi per esser rotti, e guasti gli armamenti, e sparsi quà, e là, e lo 
sforzò a renderſegli, e fattolo prigione lo rinchiuſe in vna delle torri, 
che guardano la porta del Campo, e vi poſe buona guardia, contro la 
voglia del Doge Guarco, che per all'ora per essere in tante angustie oc- 
cupato fù sforzato dissimulare. Accrebbe l'acerbezza dell'animo suo, 
perche entrò in sospetto, e non senza cagione, come poi si conobbe, che'l 
Montaldo accordatosi con l'Adorno riceuuto da lui in grazia hauesse 
congiurato occultamentè seco alla rouina sua. L'Adorno certo poco di¬ 
poi fù dal Montaldo liberatò, e datagli buona guardia, che l'accompa- 
gnò fino a Voltri. Il Guarco dunque per liberarsi da tanti pericoli, che 
da ogni parte gli sopraſtauano raguno nuoue genti, e con tre mila armati 
andò ad assalir quelli , che s'erano ridotti in Castelletto, ed erano stati i 
primi a tumultuare; ma essi aiutati dal Montaldo, che mandò lorò nasco¬ 
samente soccorso, non solamente fecero gagliarda difesa, ma facendo tut¬ 
to'l loro sforzo finalmente gli ributtarono, e ſconfissero, e posero in fuga, 
ſi che appena l'istesso Doge ſcampò delle mani de vincitori , e con pochi 
ſi ritirò nel palagio. La ſconfitta del Doge fù cagione, che Antoniotto ri¬ 
prese cuore, e chiamato da gli amici, e da fautori suoi, venne il di seguen 
te nella città, e fù riceuuto da suoi con grande allegrezza nella fortezza 
di Caſtelletto. Ma il Guarco vedendo preparate tante forze contra ſe 
solo da ogni parte, e conoscendo di non esser sufficiente a sostenere tan- 
to peſo, montato di naſcoſto ſopra vna galea, s'uſci della città, e ſe n'an¬ 
dò a Sauona, e doppo la partita sua quelli, che teneuanò Castelletto, che 
erano di parte Ghibellina, calarono a luoghi bassi, e gridando ad al¬ 
ta voce viua l'Aquila, corsero per tutta la città; e Guelsi per paura di 
loro non ardiuano vſcire di caſa, e non riceueuano danno, ò nocumen¬ 
to veruno, che i Ghibellini tutti infuriati sfogarono tutto l'impeto del¬ 
l'ira contro al palagio dell'Arciuescouo posto in luogo alto ſopra! Mu¬ 
niſtero di Santa Maria di Castello, nel quale con maluagio, e abbomine¬ 
uole esemplo misero fuoco sotto pretesto, che fosse vn ricetto di Guelfi, 
e in esso si facessero l'adunanze, e parlamenti appresso lacopo Fiesco al¬ 
l'ora Arciuescouo, e si spedissero le consulte, e si preparassero le macchine 
contra Ghibellini; la qual cosa fù cagione d'altri abbruciamenti: percio¬ 
che i Guelfi, che sotto la condotta di Luca Fiesco s'erano congregati in gran 
numero nella valle di Bisagno, accesi d'ira, per rendere vguale danno 
a nimici, arsero vna casa fabbricata con gran magnificenza, e vn ameno 
giardino d'Anton Giustiniano; e Ghibellini per vendicarsi di questo in¬ 
cendio arsero nella città alcune case de Fieschi, e d'altri principali citta¬ 
dini di parte Guelfa, che il furore delle parti faceua, che si mostrauanc 
quelli esempli d'orribile crudeltà fra cittadini della medesima patria, da 
quali
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.

powered by Goobi viewer