Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

Dell'Istoriè di Genoua, 
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egli, diedero principio allIsola di Corsica, chiamandola: cosi dal nome 
della guida: percioche una certa femmina Ligure nomata Corsa veden¬ 
do, che vn toro del gregge, che ella pasceua lungo la marina, era vſato 
andarsene a nuoto per lo mare, e di poi ritornare molto ben satollo, disi¬ 
derando hauer contezza delle pasture da lei non conosciute, come vidde 
che'l toro ſi partiua da gli altri, lo ſeguitò con vna barclietta insino all'Iso 
la, e dopò il suo ritorno intendendo i Liguri la fertilità dell'Isola andaro¬ 
no là con foderi, e le diedero il nome della donna, che l'haueua discoper- 
ta, ed era stata guida a farla loro trouare. Fin qui parla Isidoro, le quali 
parole essere ſtate preſe dal secondo libro dell'Istorie di Sallustio si conosce 
dal ſeſto libro di Priſciano, il quale cita in questa maniera le prime paro¬ 
le di questa Istoria. Sallustio nel secondo libro delle Istorie. Ma essi dico¬ 
no, che vn toro del gregge, che vna femmina Ligure nomata Corsa pasce¬ 
ua lungo la marina, &c. Rutilio Claudio Numatiano, il quale discrisse 
in versi vn ſuu viaggio fatto per mare da Roma in Francia, a fferma tal fa¬ 
ma esserè durata insino al suoi tempi, tutto che egli la tenga cosa fauolosa, 
ma io noni veggo, perche debba torre la fede a vna fama per tanti secoli 
trapassata, la quale spezialmente sia confermata da Sallustio, è da altri 
graui scrittori. Finalmente questo è molto noteuole per la lode di questa 
nazione, che Virgilio annouerandola fra le forti, e valoroſe nazioni d'I¬ 
talia, l'ornò per sempre con vn nobilè elogio. 
o 
olonnd 
iIlLigure allo ſtento ancora auuezzo. 
Che niuna lode onora maggiormente gli huomini militari. Narrate brie¬ 
uemente quelle cose, che hòritrouate della prouincia della Liguria, ven¬ 
go alla città di Genoua, la quale onde habbia hauuto questo nome, ne è 
noto a quelli, che nei cercano, ne importa molto il cercarlo: percioche 
quelle cose, che alcuni hanno sognato di Giano Troiano, e d'vn altro 
Giano Genio Re d'Italia, edi certo Genuo, e Genuino, non sono confer¬ 
mate da alcune certe memorie d'Istorie, alle quali cè ne possiamo starel, 
e non sono pure raccontate dalle antiche fauole de Poeti: elibri, cheivan¬ 
no attorno ſotto'l nome di Catone, e di Beroſo, ciſono molti chiari ar¬ 
gomenti; che falsamente sono stati attribuiti da huomini ignoranti a nò¬ 
bili autori. Chè il libro attribuito a Catone, non sià suo, lo dimostra ol¬ 
tre a gli altri argomenti la lingua istessa, che è molto diuersa da quella, che 
era in vſo nell'età di Catone, e con la quale quel grand'huomo scrisse le 
cose sue. Frà l'altre cose dunque incerte perl'antichità, sarà ancora la ca¬ 
gione del nome della nostrà città, ancor che io non posso fare di non sco- 
prire vn pensiero, che m'è spesse volte passato per l'animo» Questo è chia¬ 
ro appo tutti gli autori, che'l principiò dell'Apennino si piglia da Genoua, 
e che à quella: città l'Alpi sii congiungono con l'Apennino, si chè quella 
parte di quella regione, che è di là da Genoua, si nomano Liguri dell'Al 
pi. Conciosia cosa che dunque questi due monti celebratissimi pertut 
tol mondo si congiunghino, come in vn canto a Genona, e faccino la 
forma d'vn ginocchio, non è al uero dissomigliante, che questa città dal¬ 
la forma del ginocchio, detto da Latini genu, habbia preſo il nome di 
Genoua. Ma di questa cosa creda ciascuno liberamente quello, che più 
gli aggrada. Che questa città sia sempre stata vn nobile mercato della 
Liguria
	        
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