Dell'Istorie di Genoua,
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le ſminuiſcono di maniera, che nelle chiarissime vittorie acquistate da
Genoueſi, e celebrate da gli ſcritti di tutti gli ſtranieri, anzi ancora con¬
fermate dalla più parte di coloro, che scriuono le coſe Viniziane, non
potreſti ageuolmente diſcernère qual popolo ſia ſtato vincitore. La
cagione dunque della guerra fu tale. L'accordo della pace, e dell'ami-
cizia fatto a gli anni paſſati operò, che s'aſtennero dall'arme, e dall'in
giurie; ma non già congiunse insiemè in parte alcuna gli animi per tan¬
te antiche cagioni d'odi, e perpetua emulazione fra di lorò diuisi. In
quei tempi l'una, e l'altra nazione haueua nel mar maggiore molti, e
vtili traffichi di faccende mercantili, per cagion de quali; perchè mol¬
ti huomini dell'una, e dell'altra nazione concorreuano ogni di nel--
le medeſime città, naſceuano, come auuiène, ne contratti, e ne barat
ti molte conteſe di parole, le quali erano acceſe ſi dall'antica compe
tenza, e da gli innati odi, si lancora dal disiderio del medesimo gua¬
dagno, di che niente è più poſfente a diuidere gli animi de gli huo¬¬
mini, ſi che le coſe ſpeſſo ſi riduceuano a gridi, e lalle villanie, an¬¬
zi che tal'ora ancora ſi veniua alle riſſe, e all'ingiurie; nelle quali i
Genouesi, come quelli, che erano in caſa lorò, ſempre n'andauano
col meglio, percioche dominauano la città di Caffà; e molte altre ter¬
re in tutto'l giro del mar maggioré; nelle quali era costume di trafficar¬
1ſi. Qui alcuni ſcrittori delle coſe Viniziane dicono, che alcune naui Vi¬
niziane furono preſe alla terra di Protoſpero, che all'ora era poſſedu¬
ta da Genouesi, e condotte a Caffà, della qual cosa, perche non truouo
fatta menzion veruna ne appresso i noſtri annali, ne appo gli ſtranie¬¬
ri, ſtiaſene alla fede de gli ſcrittori Viniziani. Il Senato Viniziano in
verità prese questa cagione di muouer guerra a Genouesi; perche ar-
mò in fretta trentacinque galee a condotta di Niccolò Piſani, e le
ſpedi contra Genoueſi; le quali, poi che hebbero fatto lungo viag-
gio; furono assalite da vna ſubita fortuna di mare, che le sforzò lor
mal grado entrare nel porto di Caresto dellIsola di Negroponte; doue
per gran loro ventura trouarono quattordici galee Genouesi a guida di
Niccolò Magnerri, e le presero senza contraſto, che quattro sole scampa
rono. I noſtri annali non fanno menzione alcuna di battaglia; percioche
qual battaglia pote farsi contra vn'armata tanto maggiore di nume¬
ro, armata per fine della guerra. IViniziani dicono, che i Genoueſi fe¬
cero gran difesa, si che i Viniziani furon costretti mettere in terra buo¬
na parte delle genti, le quali stando sul lito offendessero per fian-
co, e con arme da lanciare i Genouesi, mentre che erano intenti a
combattere co' Viniziani: e pongono a questo fatto nome di gran vit¬
toria; e dicono esserui ſtati presi ſettanta nobili, e quattrocento al
tre persone fra marinari, e altre genti dell'armata, e ordinarono, che
ſi celebraſſe la memoria di queſta vittoria ogn'anno con ſolenni ſa¬
crifici il di di San Giouanni decollato; e aggiungono, che i Vini--
ziani inanimati da queſta vittoria andarono a Pera colonia de Ge
nouesi con ſperanza per esser la città ſproueduta di prenderla col
ſubito arriuo; ma che ſi partirono subitamente senz alcun frutto, per¬
che