Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

Libro Sesto. 
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tandosi, e questi, e quelli solamente della preda delle robbe, doue prima 
anche gli huomini presi erano sforzati riscattarsi con danari, come fosse¬ 
ro presi da veri nimici. Quell'anno ancora la torre del Faro, fù da Guel¬ 
si cinta di doppio riparo, e circondata di fortificazioni, che abbracciaro¬ 
no più largo spazio. L'anno seguente ventesimo quarto di quel secolo, 132.4 
ardendo più che mai gli odi delle parti, il Re Ruberto insieme con la mo¬ 
glie, e con Carlo suo figliuolo Duca di Calauria, e con la moglie di lui ri¬ 
tornando di Prouenza a Napoli, venne à Genoua portato da vn'armata 
di quarantacinque legni, che la più parte erano de' Guelsi Genouesi. La 
sua venuta; perche s'auuicinaua il fine delli dieci anni, fù cagione di di¬ 
ſpareri; perche il popolo minuto voleua dargli la ſignoria in perpetuo, e 
andaua dicendo, che non v'era altra via di liberare la città dalle discor¬ 
die, e da tumulti cittadineschi; altri voleuano farlo signore a vita, altri 
voleuano, che si gli prolungasse il gouerno per certo tempo; finalmente i 
nobili, e la miglior parte della città ottennero, che gli fosse cresciuta la 
signoria per ſei anni oltre al primo termine. Il Re raſsettato lo ſtato della 
città, e tolte via le compagnie, che erano alquante varie di nome, che po¬ 
teuano annullare l'autorità del Re, partito di Genoua seguitò il suo cam¬ 
mino. Quell'anno l'armata de Ghibellini di vndici galee preſe nelle ma¬ 
rine della Prouenza tre galee de Guelfi cariche di mercatanzie. L'anno 1 325 
seguente ventesimo quinto di quel secolo, non segui cosa degna di me¬ 
moria; se non che fù mandata vn'armata di venticinque galee in aiuto 
del Duca di Calauria, che mosse l'arme contra la Cicilia, la quale impre¬ 
ſa riuſci vana; ma furono fatti molti danni nellIsola. Era cresciuta in quei 
tempi ſmisuratamente la potenza di Castruccio, e le sue forze erano mol¬ 
to ſpauenteuoli, e'l nome terribile a tutti : e l'infinita ambizione di lui non 
si rinchiudeua dentro a gli stretti termini della Toscana; ma abbracciaua 
col pensiero ancora gli imperi stranieri, e haueua volto l'animo alle cose 
della Liguria, e la sua speranza era nudrita dalle discordie, e studi delle 
parti, delle quali erano macchiati non solamente i cittadini Genouesi; ma 
tutti gli abitatori ancora di quella prouincia: la onde perche i Ghibelli¬ 
ni teneuano occupata la riuiera di Ponente, egli di continouo s'affaticaua 
di far nascere riuoluzioni in quella di Leuante, che quasi tutta era a diuo 
zione de' Guelsi tenendo trattati con le famiglie più potenti, che seguita- 
uano la parte Ghibellina; onde i Ghibellini di Rapallo, l'anno seguente 1326 
ventesimo sesto di quel secolo ad istigazione di lui occuparono la fortez¬ 
za, tuttauia Luca di Negro capo della parte Guelfa tenendola alcuni gior 
ni assediata, la sforzò a rendersi. Ma l'anno seguente vno della famiglia 1327 
de Bertolotti, che seguitaua la parte Ghibellina, adunata vna gagliarda 
schiera di dugento armati occupò di notte la terra di Sestri, che si teneua 
per Guelfi, e ne gli cacciò, i quali vi perderono trenta persone , e lasciaro- 
no la robba, le mogli, e le famiglie loro, le quali tutte cose nondimeno fu- 
rono loro poco dipoi restituite. Castruccio pacificate a tempo le cose di 
Toscana per hauer sconfitto i Fiorentini, giudicò spediente aiutare le co¬ 
ſe della Liguria, che inchinauano a suo fauore; e senza dar punto d'indu¬ 
gio entrato dentro confini della Liguria venne a Sestri, la cui venuta fù 
cagione, che Luca del Fiesco, che s'era partito di Genoua con vna elet-
	        
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