Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

Dell'Iſtorie di Genoua, 
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pitano Genoueſe vedendo, che'l nimico era'omai venuto tanto innanzi, 
più facoltà di tornare in dietro, e di schiuare la batta- 
che non haueua 
glia, fece segno al Zaccaria; ed egli facendosi innanzi incontanente,e spie 
gando l'armata, si fece vedere a nimici . La spauentosa vista della nuoua 
armata sbattè gli animi de Pisani, e ritardò alquanto l'ardente impeto 
loro, poiche vedeuano, che'l nimico, col quale haueuano a combattere, 
era più gagliardo, che non s'erano immaginati; ma perche la vicinità to¬ 
glieua loro ogni facoltà di schifare la battaglia, sforzati sottentrare a tale 
necessità; ripreso cuore inuestirono i nimici , che già erano vicini, i quali 
parimente andarono ad vrtargli con grand'impeto. Di rado è auuenutò 
in altri tempi, che duè armate s'affrontassero con maggiore ardire, ò con 
animi più ostinati: onde s accese subitamente vna crudel battaglia, essen 
do gli animi dell'uno, e dell'altro popolo stimolati dall'ira , dallo sdegno, 
da gli antichi odi, e dall'ingiurie di vari tempi, e dalla concorrenza del 
valore, la quale cominciata con l'arme da lanciare d'ogni sorte, si ridusse 
alle mani, e alle spade,e alle lance, che rendono la battaglia più crudele; 
e le naui erano di sorte strette, e'ntrecciate insieme, e s'urtauano, e spigne- 
uano di maniera, che pareua, che la fosse vna zuffa terrestre, e salda, la 
quale era per tutto fiera; ma tuttauia più feroce intorno alle Capitane, 
percioche in quelle era il fiore de' soldati,e perche quelli, che erano loro 
d'attorno erano più intenti al pericolo de' capitani, che al lor propio, co¬ 
me ſe dal caſo loro pendesse l'euento della battaglia, le soccorsero con 
ogni lor potere; e'l Zaccaria vedendo la capitana in pericolo, con met- 
tersegli da lato con la sua galea, gli fù di grande aiuto , e'l medesimo soc- 
corso diede la galea del Finale alla galea, sopra la quale erano quelli del- 
la famiglia d'Oria, che era condotta in graue pericolò; ma la battaglia era 
molto brutta, e miserabile a vedere, che molti cadeuano , e moriuano di 
diuerse maniere di morte; che altri erano ammazzati combattendo, altri 
erano gittati in mare mezzi viui, i quali chiedendo misericordia à quei, 
che rimaneuano sopra legni, e accostandosi alle naui a nuoto, e appic- 
candosi a quelle, che la sorte paraua loro innanzi, erano percossi da quei 
di sopra co remi, e con l'aste, e ammazzati: Il mare era molto orribile a 
vedere, che rosseggiaua del sangue de morti, ed era per tutto ricoperto di 
frecce, di scudi, di lance, d'elmetti, di corazzine, e de corpi de' gli huomi- 
ni morti. Accendeuano la battaglia i Capitani scorrendo per tutto, e ram¬ 
mentando a soldati, che spesse volte erano questi due nobili popoli venu¬ 
ti a battaglia fra di loro con varia riuscita; ma s'era messo a rischio cose 
piccole, e s'era combattuto con danni, che ageuolmente si poteuano ri- 
fare; ma ora si combatteua di tutto lo stato, e che nel successo di quella 
battaglia era posta la fortuna dell'uno, e dell'altro popolo, che la fortuna 
haueua fatto, che si combattesse della somma dalla republica, e dello sta¬ 
to, al quale non era proposto mezzo veruno tra l'imperio del mare di sot¬ 
to, e la rouina di tutte le cose; che le contese di tanti anni s'haueuano a 
finire in quell'ultima battaglia, chè tutte le forze dell'una, e dell'altra na¬ 
zione erano poste in quell'armata, e perduta quella era perduto ancora 
tutto lo stato, poiche non vi auanzaua donde si potesse ristorar tanto dan 
no; però che si risoluessero, ò di vincere, ò di morire; l'una delle quali co¬
	        
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