Libro Terzo.
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do Guaraco, ancor esso vno de gli assessori del Podestà (dicono, che i Gua¬
rachi ne tempi più baſſi mutarono il nome, e ſi chiamarono Palauicini) e
come questi arriuò saluo à Bonifazio, i Pisani turbati per la sua venuta le¬
uate toſtamente le tende, e laſciate le macchine, che haueuano portate
in preda à nimici, partitisi in fretta ſi ritirarono in Sardigna, è di poi mes¬
ſe incontanente insieme dicianoue galee ritornarono quiui, e dirizzaro¬
no le prore alla battaglia, e Genouesi non la rifiutarono; si che si venne al-
le ſtrette, e la zuffa accesa con grande ardore d'animi si terminò in questo
modo, che i Genoueſi perderono tre galee, e Piſani vna ſola. Alle ſpedi¬
zioni marittime s'aggiunſero ancora i romori di terra; percioche i Mar
cheſi di Gaui rompeuano, e infeſtauano le ſtrade con ladronecci, e corre¬
rie, i quali presi molti muli da soma de Genouesi carichi di gran copia di
mercatanzie, si fecero forti dentro la rocca di Teſsaruolo, e'l Podesta vſci¬
to contra di loro con le genti della città, racquistò le cose da loro tolte, e
rouinò la rocca edificata da Marcheſi , e dalle genti di Parodi nella cima
del colle Carrosio. L'anno seguente ancora, che fù di quel secolo nouan- 1198
teſimo ottauo, nel quale fù Podeſtà Alberto di Mandello Milanese; senz
altri aſſeſsori vi furono gran tumulti; perche nella Lunigiana gli huomini
di Vezzano, e alcuni altri popoli soggetti al dominio de Genouesi con l'oc
casione, che ritardato il pagamento del feudo, si ribellarono da Genouesi,
e ſi diedero a Piſani, e assediarono da terra, e da mare il borgo, e'l Castello
di Porto Venere:ma poi perche vi arriuarono gagliardi soccorsi mandati
da Genoua per terra, e per mare, rimaſti ingannati dalla speranza, con la
quale erano venuti, si partirono; e Genouesi seguitandogli diedero loro
alle ſpalle, e gli poſero in fuga, e ne ammazzarono molti, e spugnarono
Visigna, e condussero a Genoua gran numero di prigioni, onde i Vezza-
nesi, e gli altri loro seguaci costretti da queste rouine chiesero vmilmente
perdono del commesso fallo, e furono riceuuti in grazia. Il medesimo au¬
uenne a Tassara, che mal grado de gli Ocronesi nimici de Genouesi fù dal
Podeſtà ſpugnata, e diſtrutta, e i Tortonesi furono sforzati a rifare a Ge-
noueſi la ſpeſa fatta nella guerra, e a queſto s'aggiunse l'espugnazione
della rocca di Parodi. Ne anche queſt anno paſso ſenza ſpedizioni ma¬
rittime, perche Guglielmo Tornello andò con otto galee in Cicilia, e tro¬
uato alla ſpiaggia di Palermo Recupero corsale ferocissimo con otto ga-
lee, sopraggiuntolo all' improuiso prese il corsale con tutte le galee; e dipoi
a prieghi di Gostanza moglie d'Arrigo barattò, e lui, e le galee prese co Ge¬
nouesi, che dalla Regina Goſtanza erano tenuti prigioni. Il seguente an¬
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no ancora nouantesimo nono, nel quale fù Podestà di Genoua Beltramo
Criſtiano da Pauia, con sei compagni nobili Genouesi, non passò del tut¬
to ſenza farsi qualche ſpedizione; percioche furono armate otto galee
per guardia de traffichi, e ne fù Capitano Vberto Marocelli, il quale prese
nel porto di Callari vna grossa naue Pisana: furono ancora spedite quat¬
tro galee, e due naui contra Pisani, che corseggiauano la Prouenzà, sotto
la condotta di Simone di Camilla, il quale si portò bene, e rese buon con¬
to di ſe, perche preſe, e distruſse vna tortezza nell'Iſole d'Eres, e liberò
molti Genouesi, che in eſſa erano tenuti prigioni. Quell'anno si ribellaro¬
no quei di Vintimiglia (hebbero per vſanza far ciò molto ſpesso) e furono
mandate