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QUARTA
di varii quadri d’ autori ottimi che ne vestono
i muri. Non si corra però dietro a’ cataloghi o
a guide ignoranti, ma ad ognuno si dia l'esa¬
me e la lode che gli conviene. Udremo due volte
rammentare il Correggio, prima innanzi ad un
picciol S. Giorgio, pościa ad una tavola di Ma-
ria con santa Caterina d’Alessandria. Il più me¬
diocre cultore delle arti s’ arresta a un tanto
nome, e facilmente discrede anche prima di
metter occhio sull’ opera. Il Ratti che pure in
fatto di giudizi si compiacque anzi di solleticare
l’amor proprio de’ possessori che di moderarlo
con savia critica, non seppe spacciar con fran¬
chezza una tale sentenza, e dell’ un quadro si
scusò con un dicesi, dell' altro si stette contento
al dire ch’ è sullo stil di Correggio. Cosi scansò
quella nota di temerario ch’ alri si prendono in
tutta pace. Non menti quanto al secondo, poi-
chè a dir vero ha molta impronta della scuola,
e quanto al primo amò meglio lasciar campo al
giudizio altrui che mettersi in contesa con una
lusinghiera opinione. Ma il S. Giorgio allo sguar-
do dei dotti non par di Correggio nè d’ altro
italiano; udii professori che lo attribuivano a
Rembrandt; nè mi seppe strano, che il mirabile
chiaroscuro di costui, e lo smaltato delle tinte
che n’è quasi il distintivo, potesse indur chic¬
chessia ad assegnargli un autore che nelle stesse