GIORNATA
cui nome non domanda osservazioni. Tal' è Guido
Reni del quale sono, i due quadri della Lucre
zia e della Cleopatra, tale il Rubens autore del
Battista con Gesu nel deserto, composizione di
tutta amenità, tale è Tiziano Vecelli che signo¬
reggia fra tutti colla gran tavola de' santi Do¬
menico e Caterina in adorazion di Maria. Gli si
ascrivono pure, ma con minor sicurezza, un
S. Gerolamo e la flagellazione di Cristo. Tali son
finalmente i due fratelli Agostino ed Annibale
Caracci, de quali si veggono due mezze figure
in cui non lascian desiderarsi e nobiltà ed arte.
Gli altri soprapporta, cioè Susanna co ve chi
proci, e Giuda che promette a Tamar sono di
Lucio Massari bolognese ed allievo de' Caracci ;
moltiforme però nelle imitazioni, pittor diligente
sul far dell' Albani. Aggiungonsi quattro tele,
l'una del Bassano con un tema de suoi predi¬
letti, la cena dell' epulone; una se na campestre
del Franceschini; una figura di N. D. attribuit
al Mantegna, e un'altra del Wandik. Chiude
l’elenco con una picciola tavola dell' orazione di
Gesù nell' orto che dal Ratti e da altre Guide ci
si dà per opera di Michelangelo Buonarroti. Ma
la sana critica non le consentirebbe siffatto ono¬
re ; e il nome istesso, più che raro ad udirsi
in cose ad olio, invita gl'intelligenti a farvi so¬
pra un esame non leggero, non mosso da spi¬