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GIORNATA
questo genio non fu vago della nobiltà quanto
della evidenza! — S’aggiunge un terzo natura¬
lista, Giuseppe Ribera, col suo prediletto argo¬
mento de’ filosofi, e fra i tre che ne ha la stanza
meritano speciale osservazione l' Eraclito e il De¬
mocrito, bei tipi del suo tetro talento e della
imitazione caravaggesca, e per tali notati dal
Lanzi nella sua storia. Di lui pure è una mezza
figura di S. Gerolamo, alla quale associo un Cri¬
sto alla colonna di scuola de Caracci. E termino
il catalogo colle tre bambocciate di Dom. Piola
e col quadre di Cerere, Bacco ed Amore di Ti-
ziano Vecelli, ch’ io dovea metter primo se non
fosse per intero coperto da mediocri pennelli.
Cosi ogni stanza dopo molti argomenti di con
forto, ci dà un saggio ingrato del malo influsso
de ristoratori.
Resta un quarto salotto, degno di visitarsi,
non come i precedenti per quadri ad olio, ma
per alcuni affreschi di pittor raro. Andrea Pro¬
caccini romano ed allievo del Maratta dipinse
nello sfondo un coro di musici distribuiti sovra
una galleria, fintavi con altre prospettive da
Tomm. Aldrovandini. Ho detto pittor raro, poi-
chè niun’ altra pittura abbiamo di lui, c questa
dobbiamo al caso; avendola eseguita per inyito
de' Durazzi, mentre da Roma passava in Ispa¬
gna, chiesto a precettore della regina Isabella.