QUINTA
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di rose, colle stagioni negli angoli ed altri va¬
ghi accessorii non è spoglio di quel gaio stile
di tingere, nè di quel grazioso nel muovere ed
atteggiar le figure che ne’ lavori della gioventu
gli scusa i torti principii per ciò che riguarda
il disegnatore. Le quadrature e gli ornati che
circondano la medaglia son d’ autore ignoto; ma
s’altri vi scopra meco il gusto esercitato fra
noi dal Sighizzi e dall' Ascolano, sarà questo un
altro indizio che il Carlone operasse in queste
sale da giovine. Benchè la miglior prova è la
vigoria del pennello e le doti accennate di so¬
pra, tali che il salotto può vantarsene a dritto.
Nondimeno è quivi un’ eletta di quadri, ba¬
stante non dico a scemare ma ad ottenebrare
la luce di quell’ aurora. lo farò nota de’ princi¬
pali, se pure le bellezze che in niuno paiono
mancare, mi lasceranno la facoltà dello sceglie¬
re. Intanto non so gittare al silenzio due soprap-
porta di Domenico Fiasella, nell’ un de’ quali è
Amore che trattiene un guerriero, nell’ altro
Dalila che recide le chiome a Sansone, ambi¬
due riguardevoli, e il secondo d’una forza e
d’una correttezza da competere co’ bolognesi.
Nè vuol restare obbliato Bernardo Strozzi, che
v ha due ritratti d’ un cardinale e d’ un togato;
figure stupende, e capaci d’imporre silenzio a
chi gli negasse encomio di gran ritrattista. Niunc