GIORNATA
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gli archi acuti, e appiccicando su quel nuovo
ingombro mascheroni di barocco stile, e aprendo
botteghe all’ingresso degli archi inferiori che
formavano anticamente un nobile porticato con
robuste colonne. E troppo ardita speranza, che
i venturi entrino in pensiero di tornare alla na-
tiva semplicità questo monumento di storia, ri-
nunziando a’ cresciuti guadagni; ma il lettore può
agevolmente immaginare qual' era il palazzo ne
suoi principii, ove si finga il vano che tolsero
ad ogni arco le nuove materie. Dura il rima¬
nente nel primitivo suo stato, poco importando
alle rendite, che il prospetto biancheggi di scial¬
bo recente, o tradisca la propria antichità co
marmi bianchi e neri che il fasciano dal sommo
all'imo.
Egual destino si può dire che avesse quel¬
l’altro palazzo che sorge sulla piazza a sinistra
del tempio, se non un tratto peggiore, dai ri¬
stori moderni che vollero coprire l’antichità vera
colla mentita. Quanti poi si succedono l’uno al¬
l’altro lungo il vicolo che conduce alla piazza
de’ Garibaldi, già tutti, o quasi, proprietà de
Doria cambiarono aspetto co secoli ; benchè in
parecchi di essi si discopra la vetustà e la fa¬
miglia da frammenti, o da caratteri iniziali, o
da isquisiti bassorilievi che celebrano imprese e
trionfi. Appartenne a que’ signori sino al tra¬