GIORNATA
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Risorto, e in alto parecchie storie che inutile è
il noverare distintamente. Queste opere acces¬
sorie fece eseguire a due suoi nipoti che seco
avea condotti a parte delle fatiche e de’ premii,
per nome Angelo e Martino, provvedendoli di
modelli o disegni. E agevolmente il discopre chi
ha occhi in testa; poichè malgrado quel soc¬
corso del maestro, le plastiche della cupola dan
nel pesante e nel goffo siffattamente, che mal si
crederebbero del Frate le invenzioni se nol di-
cesse l’istoria. Quelle che veggonsi sopra l’ al¬
tar maggiore son copie, la più parte, da Mi¬
chelangelo. E probabile che il Bergamasco si
adoperasse più tardi negli stucchi della volta
principale, i quali van lodati per certa ameni¬
tà; v’han figure d’angeli, e cartelle, ed ornati
che circoscrivono gli spazi serbati agli affreschi.
De’ quali l’ordine de’ tempi e del merito m’ in¬
vita a discorrere.
Non avea Genova più dotti, nè più pronti, nè
più graditi pittori di Luca Cambiaso e del Ber¬
gamasco, fatti migliori da una reciproca emula¬
zione, che lungi dal dividerli nelle opinioni e
nel gusto, li spingeva sullo stesso cammino, e
li animava a perfezionare uno stile. Questi furo¬
no scelti a dipingere nelle tre navi ogni spazio
tracciato dalle cornici. Negli ovali della mez¬
zana espressero la vocazione di S. Matteo, e il