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GIORNATA
Questo fatto crebbe lustro alla Famiglia; ma il
palazzo non potè se non iscapitarne.
Tuttochè nell attiguo salotto, ch’ è metà, sic-
come vedemmo, dell’ antica sala perisse del Ca¬
stello il più sudato lavoro, anzi quello spazio
che potea mostrarcelo siccome competitore di
Luca, ciò nondimeno scamparono ai danni della
bomba le pitture del fregio, e le plastiche or¬
namentali; e bastano queste a palesarci che fe¬
condo ingegno egli fosse, e quale il cimento a cui
era posto il caposcuola genovese. Il primo en¬
comio si dovrebbe alla ricchezza di queste ope¬
re; poiche quanto resta nel soffitto non occu¬
pato dalla pittura, è tutto un rilievo di cornici
e di stucchi, di rosoni e nastrelli, e rabeschi e
scudi e d’altre simili delizie. Ma tale dovizia è
vinta dalla eleganza, esempio raro; e cosi gen¬
tile è il modello di quegli ornati, cosi fine la
esecuzione, che mentre il campo n’ è sovracca-
rico, non par che s’aggravi o pesi sullo spet-
tatore, come accade in molti altri, ove più che
al bello si mette studio al copioso. Entro lo spa-
zio limitato dalla cornice , e occupato in prin¬
cipio dall affresco, di cui nemmen l’ argomento
è giunto a nostra saputa, fu commesso un qua¬
dro ad olio colla disputa di Gesù nel tempio
copia da un originale di Paolo da Verona. E
certo vi fu sostituito perchè il luogo non pa¬
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