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GIORNATA
derle fatture de’ discepoli o degli aiuti, tanto son
meschine e lontane dalla eccellenza d’ogni altro
suo affresco. Chi non ebbe pazienza di considera¬
re sul prospetto il valore d’Andrea, s’ affissi nel
grandioso sfondo della sala, e ne’ semicircoli di¬
stribuiti all' intorno con plastiche di sua inven¬
zione. Non è ben chiaro qual soggetto si pro¬
ponesse in quel primo spazio, numeroso di fi¬
gure e dipinto con un nerbo da resistere ad
ogni confronto; e quantunque si vegga aperta¬
mente campeggiarvi un fatto d’armi d’eroe ge¬
novese, è assai difficile individuarne la famiglia
essendo cancellati gli stemmi sulle bandiere che
sventolan nel campo. Ma forse a questo esame non
ci permettono di scendere le prerogative della
pittura: disegno magistrale e corretto, savia dis¬
posizione dei gruppi, armonia somma nelle sin-
gole parti. lo non mi fermerò a lungo su que¬
st’ opere, dacchè altre ne vedemmo d’Andrea
Semino che non le stan sotto, ed altre ci ri¬
mangono a vedere che ci parranno migliori e
in luogo più splendido; basti il dire che un
giudizio formato su questa non potrebbe nuo¬
cere alla fama dell’autore. E basti il fare un
cenno d’alcuni quadri che sono in questa sala
tra’ quali ricordo un David e una Giuditta di
G. Andrea Carlone, un Ercole del Raggi, e un
più vasto con Rachele che nasconde gl’idoli di