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QUINTA
costui nascesse Caroccio padre di Giacomo fon¬
datore del palazzo. La quarta epigrafe accenna
a questa traslazione di dominii, e la statua en¬
tro la nicchia è di donna, che dallo scritto par
sorella di Gerardo, e tenne i ricchi fondi tras¬
messi per eredità dalla cessata stirpe. Questo
congetturo da versi scolpiti nel marmo, ardui
ad intendersi quanto il nome stesso a trovarsi
nell’istoria ; tantochè io crederei d’ingannarmi
nel leggervi Calvot, se un tal nome non fosse
ripetuto nella base della statua coll’ iniziale della
famiglia. Ricco e nuovo è il vestir della figura:
corta tunica e manto che scende a’ piedi; sul
capo un diadema che ricinge la fronte e s’ in¬
crocia sui capegli alla orientale ; un sottil velo
scende sugli omeri, affibiato con bottoncino sul
petto. Nè più m’ è dato riferire di questo simula¬
cro, avendo cercato indarno di quel nome o di
altra femmina a cui possan convenire le parole
della lapide, ch’ io trascrivo esattamente, la¬
ściando a più dotti uomini l’indagar le notizie
che a me falliscono:
Sceptra tuli Calvot cum mas non viveret haeres
Pro consanguineo, Luca et Terdona Gerardo
Parebant fratri; satus hinc Lucisius, inde est
Carocius genitor Jacobi qui hanc extulit aedem.
Quinta viri expectat fastigia postuma pompam.
L'ultimo verso allude alla quinta nicchia,
che