518
QUINTA
nerbo si divisero il lavoro, prendendo soggetti
dal libro di Giuditta. Il savonese Gerolamo Bru¬
sco espresse nella medaglia la liberatrice di Be-
tulia che mostra all’attonito popolo il tronco
capo d’Oloferne ; e Carlo Baratta in sei lunette
all’intorno fece preludio e seguito all’ azione
principale. Nè la coppia era dispari; l’uno e
l’altro coloritori succosi, disegnatori valenti e
spediti, e vaghi per giunta d’ un’ armonia che
par derivata o da un’indole stessa o da un
esempio ; onde la volta non perde unità in que¬
sta fratellanza d’artisti. Le pareti s’ adornano di
parecchie tavole, com’ è il Giuseppe che dicifera
i sogni di B. Strozzi, Gesù pianto dalle Marie
del medesimo, il Tempo che svela la Verità di
Domenico Piola, un quadro con bestiami del
Grechetto, il ritrovamento di Mosè di Vincenzo
Malò, ed una sacra Famiglia del suddetto Piola.
Questa galleria esce ad un Terrazzo a cava¬
liere di colti e variopinti giardini. I marmorei
balaustri si levano con gioconda varietà ed im¬
ponenza tra il verde degli aranci e le modeste
piante che allegrano quel delizioso recesso, e
perchè quivi non manchi un pascolo all’ intelli¬
gente ed un seggio alle belle arti, avvi al som-
mo una statua di Nicolò Traverso che simboleg¬
gia la Modestia in una femmina coperta di lun¬
go velo, chino il capo e sommesso lo sguardo,