GIORNATA
483
e Lazzaro Calvi in due salotti al destro fianco
della sala rappresentarono fatti della Bibbia,
ispirandosi l’uno alla storia di David, l’altro a
quella di Giacobbe. D’ambidue noterò il prin¬
cipale argomento, potendosi agevolmente rico¬
noscere i minori contenuti in più angusti spazi
intorno allo sfondo. Le donzelle ebree che fe¬
steggiano il trionfo di Saulle, cantando le glo¬
rie di David, cagione di tante invidie, è il te¬
ma che primeggia fra le medaglie d’Andrea
nelle quali mi sembra doversi lodare singolar¬
mente un nerbo di tinte non comune, in quelle
almeno a cui il tempo non recò danno. A mezzo
il soffitto della seconda stanza espresse Lazzaro
il giovinetto Giuseppe che spiega il sogno a'
fratelli, ed è lavoro che non manca di grazia,
anzi ne abbonda, paragonato a’ mediocrissimi
del primo piano. A questi pittori si attribuisce
il disegno degli stucchi che adornano i vólti ;
e veramente gli affrescanti di quella età non
trascuravano questo mezzo d’aggiunger bellezza
a’ dipinti, derivato da’ sommi genii della scuola
romana. Gran cura vi pose il Semino, a giudi¬
care da un solo esempio ch’ io fin d’ ora annun¬
zio , benchè ci aspetti dopo alcuni palazzi. Cosi
accade ragionando degli ottimi artefici, che a'
nostri passi vada innanzi la volontà e il desi-
derio.