Full text: Guida artistica per la città di genova (2,1 + 2,2)

QUARTA 
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za, che locati in luce scarsa e sinistra, vincon 
quasi l’oscurità. 
Segue, piegando addietro, l'altare di S. Pa¬ 
squale, decorato da RR.: PP. nel 1735 con uno 
sfoggio di marmi-non inferiore all' altro che sta 
di fronte. Crederò che in tal anno facesser’ an¬ 
che eseguire ad Anton M. Maraglianó il gruppo 
in legno del santo che genuflesso adora Gesù 
nel Sacramento eucaristico; opera delle sue più 
copiose per bella schiera d’angioli che intrec¬ 
ciano la gloria, lodata fra le migliori, e che 
par messa a quest altare per più vergogna di 
quell' altra scultura che le sta di rimpetto. Sono 
anche del Maragliano i due santi francescani 
nelle nicchie laterali. 
L'attigua cappella dedicata a S. Francesco è 
debitrice del suo splendore alla nobil famiglia de' 
Chiavari, anzi a quel Gio. Luca che fu doge della 
Repubblica nel 1627. Quivi costrusse per sè un 
marmoreo deposito, ed un altro alla memoria 
di Gerolamo Chiavari assunto al dogato nel 1587, 
e sepolto à' conventuali di Castelletto. Questa 
cappella in linea di pitture è la men ricca. Giu¬ 
seppe Galeotti fece l'affresco del volto, figuran¬ 
dovi S. Francesco che impetra da Cristo l'in¬ 
dulgenza della porziuncola. La tavola all’ altare 
col medesimo santo stimatizzato è di G. B. 
Paggi; ma per opera di lui non esce fuor del
	        
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