Full text: Guida artistica per la città di genova (2,1 + 2,2)

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QUARTA 
il suo ingegno l'architetto Angelo Dias, deco¬ 
randone le pareti e la cupola con fregi e ghir¬ 
lande sorrette da figure in plastica, che messe 
ad oro sfarzosamente, uniscono alla bella sem¬ 
plicità del luogo l’aspetto della ricchezza e del 
lusso. Molti gli apporranno a difetto la disu¬ 
guaglianza che corre tra queste e le decora¬ 
zioni della chiesa, onde nasce, che la cappella 
per quanto doviziosa e leggiadra sia quasi un 
membro isolato in si maestoso complesso di 
parti. E vezzo comune (e l' ho già detto) a 
presenti lo sdegnare ogni società co’ passati, fin 
quando lo chieggono il decoro e l’armonia de 
lavori che s’aggiungono a' vecchi. Giuseppè Isola 
è autore degli affreschi allusivi al titolo de’ due 
altari; da un lato è il riposo nella fuga in Egit 
to, dall' altro Gesù che prega nel Getsemani. 
qua e là figure d'angioli e Virtù, e nei peducci 
della cupola quattro profeti disegnati e coloriti 
con molto studio, variati e felici nell'espres¬ 
sione, degni insomma del luogo. Sulla destra 
comincia la parete con un quasi basamento su 
cui campeggia una lapide in memoria de' re¬ 
stauri, ed un bassorilievo di paziente lavoro 
con Maria circondata da angeli e dai santi Bat¬ 
tista, Carlo e Teresa del nostro vivente Santo 
Varni. Più in alto fu collocato entro ricca cor¬ 
nice un quadro del presepio, già per lo innanzi
	        
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