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QUARTA
il suo ingegno l'architetto Angelo Dias, deco¬
randone le pareti e la cupola con fregi e ghir¬
lande sorrette da figure in plastica, che messe
ad oro sfarzosamente, uniscono alla bella sem¬
plicità del luogo l’aspetto della ricchezza e del
lusso. Molti gli apporranno a difetto la disu¬
guaglianza che corre tra queste e le decora¬
zioni della chiesa, onde nasce, che la cappella
per quanto doviziosa e leggiadra sia quasi un
membro isolato in si maestoso complesso di
parti. E vezzo comune (e l' ho già detto) a
presenti lo sdegnare ogni società co’ passati, fin
quando lo chieggono il decoro e l’armonia de
lavori che s’aggiungono a' vecchi. Giuseppè Isola
è autore degli affreschi allusivi al titolo de’ due
altari; da un lato è il riposo nella fuga in Egit
to, dall' altro Gesù che prega nel Getsemani.
qua e là figure d'angioli e Virtù, e nei peducci
della cupola quattro profeti disegnati e coloriti
con molto studio, variati e felici nell'espres¬
sione, degni insomma del luogo. Sulla destra
comincia la parete con un quasi basamento su
cui campeggia una lapide in memoria de' re¬
stauri, ed un bassorilievo di paziente lavoro
con Maria circondata da angeli e dai santi Bat¬
tista, Carlo e Teresa del nostro vivente Santo
Varni. Più in alto fu collocato entro ricca cor¬
nice un quadro del presepio, già per lo innanzi