GIORNATA
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do esegui il presente affresco, poichè lo sotto-
scrisse: Lazarus Tavaronus pingebat MDCXXIV;
ma una contraddizione del Soprani istesso mi
persuade a posticipar d’anni dieci la data sud-
detta. Ad ogni modo egli volgeva a quell’ età
in cui ogni pittore appar languido e spossato
per lungo esercizio dell’ arte, e nondimeno lo-
deresti quivi una copia d’idee, una prontezza
d’esprimerle e d’eseguirle da invidiarsi in un
giovane. Non scendo ad altri dettagli, troppo
essendo note le prerogative di questo artista
e troppa in me la necessità d’esser breve. Re-
stami a dire, che altre imagini di si illustre
casato si veggono in questa sala, meritevoli di
un cenno. Dei ritratti soprapporta, il primo di
Paola Lomellini Adorno, il Baldassarre Adorno
c il Giannettino Odone a lor congiunto di san¬
gue son’ opere di Domenico Parodi e del Muli¬
naretto; il quarto, cioè Giambattista Adorno è
di Gio. Bernardo Carbone.
Più chiari nomi cercò negli aviti fasti il Pos¬
sessore, a cui parve degno che in tanta dovi¬
zia di pitture non mancasse la statuaria. Per
suo invito lo scultore accademico Giambattista
Cevasco scolpi in marmo i busti del doge An¬
toniotto e d’Anna Pico della Mirandola consorte
di lui, e poco appresso i ritratti del ven. Gio.
Agostino fondatore de’Chierici minori, e di santa