QUINTA
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perdette in occasione di restauri. Passò col tem¬
po in proprietà degli Spinola, ma nel tolse (o
mente una fresca tradizione) la fortuna del giuo¬
co. Non m’è chiaro se i rinnovamenti fatti al
palazzo sul declinare dello scorso secolo, comin-
ciassero sotto que’ marchesi, o fossero ordinati
da’ Serra, tostochè ne conseguirono il dominio.
Di chiunque sia il merito, essi furono tali, che
il forestiero mosso dalla fama cerca avidamente
i lavori moderni in palazzo antico, senza cu-
rare altra vista. A noi però si darebbe accusa
di negligenti, ove intralasciassimo le vecchie
bellezze che scamparono al didentro dalle mu¬
tażioni, o sull' esterno si conservarono, com é
tra queste l’elegante e grandiosa distribuzione
del prospetto, e due putti che reggono festoni.
eseguiti da Taddeo Carlone a decoro della porta.
Ma entriamo appena il vestibolo, che le no-
stre parole deon volgersi all’ architetto a cui la
famiglia de’ possessori commise in parte le nuo-
ve opere. Pochi disegni fan lode all'esimio An¬
drea Tagliafico al par di quelli che condusse nel
presente palazzo, comechè non sien molli, nè
di troppa mole, e avesse quivi competitori di
gran fama e di valore non ordinario. Quest’ a¬
trio mutò forma e decorazioni sotto il fecondo
ingegno di lui, che l’ uniformò a linee ottagone
disponendovi intorno pilastri di dorico ordine co