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QUARTA
santo è creduta d'un Gio. Batta Vicino, padre
di due buoni paesisti Gio. Angelo e Gio. Mi¬
chele ', del quale non si conosce altro lavoro
nè in privato nè in pubblico. Nè tanto è con¬
servata quest’ unica che possa dirsi con preci¬
sione in quale scuola imparasse l'arte il Vici¬
no; sebbene v’abbiano indizi dello stile stroz¬
ziano, e risaltino bei lampi di colorito tra il
buio che gli anni v’ impressero. Le due mezze
figure di sante francescanc al disopra delle sud¬
dette tavole sono di Nicolò Carlone, e in vista
di queste gli si può dar lode di esatto imi¬
tatore del fratello Gio. Andrea, e compensarlo
dell' obblio a cui lo condanna ogni altra sua
operà.
Nella terza cappella ornata a spese dei Mo¬
randi ed intitolata a S. Gio. Battista è da no¬
tare il saporoso affresco, cioè la gloria del santo
di Dom. Piola , di cui pure è il quadro della
predicazione all' altare, non de' migliori nè de
più conservati di questo artefice. Dirò il con¬
trario del S. Tommaso d’Aquino innanzi al cro¬
cifisso, tavola laterale dello stesso Piola, ed
esistente già, se non erro, nella chiesa di S.
Domenico. Essa ricorda la miglior maniera di lui
con un disegno più largo, più studiato e de¬
Vedi il Soprani — nella vita di Valerio Castello pag.
350 — e la nota in calce del Ratti.