90
QUARTA
ganno che ne risulta. Altre figure di beati sparse
qua e là pei balaustri e le logge stan contem¬
plando l’azione, e le logge istesse sono ornate
con una ricchezza, che a’ giorni nostri più va¬
ghi del semplice si direbbe sovrabbondanza. Più
che il figurista signoreggia in quest' opera il
prospettivo, quasichè Giulio disperando di vin¬
cer l'Ansaldi in correttezza ed eleganza, vo¬
lesse superarlo negli artifizi. Gli stessi Mitelli e
Colonna bolognesi, padri in questo genere di
pittura, venuti indi a poco in Genoya; resero
testimonio credibile di lode ad un artista, che
affrontava per giuoco le difficoltà d’un’arte poco
nota a' suoi tempi in patria .
Anche per gli affreschi delle pareti laterali al¬
l'altar maggiore, e del prospetto del coro cercò
od ebbe argomenti onde far pompa dell'arte sua
prediletta. In quest' ultimo son figurati i santi
Gioachino ed Anna che si danno l’amplesso di
sposi, e la scena è un tempio maestoso, le cui
vôlte sorrette con lunga degradazione da un or¬
dine di colonne, spingono innanzi, e quasi al¬
lungano a vista dello spettatore lo spazio del
Chi vuol conoscere bene addentro la perizia del Benso
in questo genere di pittura, e le difficoltà da lui affrontate
e vinte in quest’ opera, ne vegga i bozzetti delineati a
penna ed ombrati all' acquerella, donati recentemente dal
march. Lorenzo Pareto all’ Accademia ligustica.