GIORNATA
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namora, di tinte quanto dir si possa amene, in
una parola, stupenda: Non so posporle, benchè
di più severo carattere, due quadri di Guido
Reni; un putto cioè che dorme sovra un libro
musicale, ed una Maddalena che favella cogli
angeli delle cose celesti, concetto de' più teneri
e nuovi ch' io mai vedessi. Una sacra Famiglia
d'Antonio Wandik riesce opportuna e gradita
col sorprendente colorito della scuola fiammin¬
ga, e una testa d'Antonello messinese coll' estre
ma diligenza, co’ caratteri della prima pittura
ad olio. Finalmente, chi vuol conoscere il no¬
stro Gio. Benedetto Castiglione siccome pittore
di storia, esamini finchè ne sia sazio le quattro
sue tele, del Presepio, della fuga in Egitto,
del Riposo, e d’un viaggio patriarcale, condotte
con una diligenza da metterc invidia a’ minia¬
tori, scene graziose e di tale armonia, di tante
e si svariate delizie, che il fan degno di sedere
in cosi nobile schiera.
Nel salotto che segue mostransi tra varii qua¬
dri due prospettive del Viviani, una copia del S.
Pietro martire di Tiziano, e un ritratto d’ uo¬
mo vestito d’armatura di Bernardo Strozzi. Ma
più gran numero e più scelto ne hanno i due
sul fianco destro della sala, come dirà l’elenco
ch’io ne porgo. Nel primo è un Ercole saettante
Nesso del cav. Giovanni Lanfranco — Apelle