Full text: Guida artistica per la città di genova (2,1 + 2,2)

QUARTA 
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sto l'intorbidar con querele l’ammirazione e le 
lodi che si debbono a cosi utile impresa. 
In quel tratto che corre sotto a'Reali giardini, 
la via si dilata in comoda piazza. Le gallerie 
comunicanti alle sale del palazzo s’ ergono a 
grande altezza, a cavaliere della strada e del 
vicin mare. Due rampe formate a bozze di cal¬ 
carea di Nizza salgono alla contrada di Prè, che 
restando a più alto livello, si fa lato e ringhiera 
di greche colonnette, e posa sull' inferiore con 
uno zoccolo in pietra di Varazze, che spiega le 
sue tinte verdastre sull' abbagliato candore delle 
nizzarde. Sul lato destro prosegue il muro che 
cinge sino alle porte di Vaeca la DARSINA, a cui 
destinammo uno speciale articolo. 
Dove ci si porga occasione, divisammo anche 
delle quali (come abbiamo già osservato) ci conservava 
l’unico saggio della gotica architettóra, fu atterrata appena 
scoperta, una chiesuola sulla vicina piazza dello Scalo. Lo 
stile della sua costruzione era teutonico con archi di sesto 
acuto, mettea piede sul livello del mare, e rimanevano 
sui pilastri alcuni affreschi con istorie di S. Francesco, tutti 
pieni della scuola giottesca, sconosciuta in Genova, se por¬ 
giamo ascolto agli scrittori dell’ arte. E cosa strana che di 
questa chiésa o cappella spettante fuor di dubbio, al secolo 
XIII o XIV non s’ abbia alcun cenno nelle nostre memorie. 
Sarebbe stato utile e piacevole lavoro il farne soggetto di 
illustrazione, se essa fosse scampata alle rovine, o si fosse 
cavato un intero ed esatto diseguo di quella fabbrica per 
più secoli sepolta.
	        
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