QUARTA
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occupavano l’area dell’ attual darsina, se non
c'ingannano vetustissimi documenti. Dell’anti¬
chità del S. Sisto è svanita ogni traccia allorchè
venne rifatta, e spianata al disotto la strada
suddetta.
Non per questo lasceremo al silenzio le sue
memorie. Da un diploma di Papa Innocenzo III
si ricava ch’essa era nel 1216 priorato de’ mo-
naci di S. Benedetto dipendente dal monastero
di Clusa presso Torino. Del quando vi cessasse
quest’ ordine non s’ han pure gl’indizi, ma fu
sempre amministrata da Priori, de’ quali i più
antichi a mia notizia sono un Giovanni Rava-
schiero del 1400 nominato in atti di Nicolo della
Porta, ed un Venturino del 1457 il cui nome
ci rimase in picciolissima lapide salvata dalle
rovine della vetusta chiesa, e murata nell’ an¬
dito della nuova: S. R. F. Venturini Pr. S. Sy-
xti obiit 1457. Della chiesa stessa s’ hanno me-
morie anteriori in vecchie carte. Dico sulla fede
dell'Accinelli (Liguria sacra) come in atti del
notaro Lanfranco ne sia fatta menzione nel 1184
in un testamento di certa Mainecia, e in una
locazione di Giulio Piccamiglio di Campo, qui
locàt Rubro domum quam habet ante ecclesiam
S. Syxti cum horto.
Altri particolari ci somministra la storia. Non
è chi ignori la memorabil fazione di Corrado