Full text: Guida artistica per la città di genova (2,1 + 2,2)

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QUARTA 
tanto più rozza, ove l'artefice non ebbe pel la¬ 
voro aiuti dalla natura. E qui entri a giudicare 
l'artista, e dica se colui che scolpiva i leoni 
potesse ritrarre l'-effigie con verità si grande e 
si colta per que' tempi. Si scorgono su quel volto 
molti indizi per credere; che sul cadavere si 
formasse lo stampo o maschera, come dicon gli 
scultori, a tener le sembianze di tanto uomo 
o giovarsene alla opportunità, e questa si ri¬ 
copiasse con iscrupolosa esattezza nel marmo. 
Paion dirlo sovrattutto gli occhi semichiusi, la 
bocca ed ogni parte del viso contratta e sfor¬ 
mata, quasi per rečente spasimo del yeleno che 
da Pier Malocello gli fu propinato a convito. 
Prima d'incamminarci alla biblioteca, che de¬ 
stinammo a degno suggello di questo articolo 
giova far breve visita ad una sala quivi attigua, 
quale, mentre lo stabilimento era posseduto da 
PP. Gesuiti, serviva loro d’ oratorio domestico, 
siccome dimostrano le figure de' lor santi ed al¬ 
tri emblemi, coloriti, la più parte, a chiaroscuro 
nelle pareti e nel volto fra gentili ornati, forse 
dell' Aldovrandini. Le figure che accenno son 
di Domenico Parodi, ed han merito singolare 
in quel felice inganno del rilievo, ch' ho avver¬ 
tito ne’ cenni storici come uno de più gran pregi 
di lui. Tantochè queste opere, di picciol mo¬ 
mento se guardi alla composizione e alla mole,
	        
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