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QUARTA
tanto più rozza, ove l'artefice non ebbe pel la¬
voro aiuti dalla natura. E qui entri a giudicare
l'artista, e dica se colui che scolpiva i leoni
potesse ritrarre l'-effigie con verità si grande e
si colta per que' tempi. Si scorgono su quel volto
molti indizi per credere; che sul cadavere si
formasse lo stampo o maschera, come dicon gli
scultori, a tener le sembianze di tanto uomo
o giovarsene alla opportunità, e questa si ri¬
copiasse con iscrupolosa esattezza nel marmo.
Paion dirlo sovrattutto gli occhi semichiusi, la
bocca ed ogni parte del viso contratta e sfor¬
mata, quasi per rečente spasimo del yeleno che
da Pier Malocello gli fu propinato a convito.
Prima d'incamminarci alla biblioteca, che de¬
stinammo a degno suggello di questo articolo
giova far breve visita ad una sala quivi attigua,
quale, mentre lo stabilimento era posseduto da
PP. Gesuiti, serviva loro d’ oratorio domestico,
siccome dimostrano le figure de' lor santi ed al¬
tri emblemi, coloriti, la più parte, a chiaroscuro
nelle pareti e nel volto fra gentili ornati, forse
dell' Aldovrandini. Le figure che accenno son
di Domenico Parodi, ed han merito singolare
in quel felice inganno del rilievo, ch' ho avver¬
tito ne’ cenni storici come uno de più gran pregi
di lui. Tantochè queste opere, di picciol mo¬
mento se guardi alla composizione e alla mole,