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TERZA
tradizione che afferma, aversi questa. Società fon¬
dato poco dopo il 1262 presso alla chiesa del
titolo stesso un oratorio di cui stette al pos¬
« setta di disciplinanti quasi in tutta Italia, e si dice che
« il principio venne da un fanciullo che giaceva ancor
« nella cuna, che miracolosamente esortò il popolo a pe¬
« nitenza, ed altri dicono che il principio venne da un
« eremita, che fu ammonito dall' angelo, che se i peru¬
« gini non ritornavano a penitenza, la città si sommerge
« ria. E si parti ida Tortona Sinibaldo degli Opizzoni che
« era stat» rettore di quel popolo, e venne a Genova con
« grandissíma compagnia, e lasciate le vestimenta in la
« chiesa di S. Francesco andavano nudi per la citlà bat¬
« tendosi e gridanJo come-é detto di sopra, e poi si get¬
« tavano in terra gridando misericordia misericórdia ,.pace
« pace, e in la città si parlava variamente , ed alcuni di¬
« cévano : questo é buon segno, ed alcuni altri dicevano
« ch’ era cattivo, el alcuní altri dicevano : chi si vuol bat-
« tere si batta, ch io non mi batterò mai , e molte altre
« cose si dicevano, e tutti nondimeno restavano, a mmirati
«e qiasi stupefatti, e per spâzio di tre giorni questi di¬
« sciplinanti ebbero poco o niun seguito, má pôi si com-
« mosse il cuor delle persone, e tutti i cittadini si riduce¬
« vano in le lor chiese, e lasciate le vestimenta andavano
a battendosi, visitando le chiese della città e dei borghi,
« e cosi continuarono tre giorni, e successero per causa di
questi disciplinanti molte buone operazioni religiose e
« pietose sia in la città sia in tutto il distretto nel quale
« si diffuse questa disciplina; e questo si può credere che
« fosse il principio e l'occasione di edificare in la città le
c case ossia gli oratorii dei battuti, dedicate alle sette opere
« di misericordia ». — Annali — L. 3. Anno 1260.