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TERZA
lode innanzi ad un bassorilievo, che val per
sè solo ogni statua lasciata fra noi dal Sola-
ro, e solo può mantenergli un luogo onorato
nella serie de’ nostri scultori. All' ornamento di
questa cappella cooperò nel, 1700 un Nicolò Ga¬
vi, come dice una lapide posta all'un de' lati.
Null' altro mi resta a dir della chiesa, se non
ch' essà fu consecrata solennemente il 5 maggio
del 1721 da monsign. Gio. Domenico Cavagnaro
vescoyo di Sagoné in. Corsica. Deggio però tor¬
nare un tratto agli encomii di questi RR. Sa¬
cerdoti, i quali restaurandola in varii tempi, e
decorandola in varii modi (e deesi notare un
bell’organo de'Serassi) imposero a'cittadini gran
debito di riconoscenza e d’affetto. Ov’ è savio e
prudente governo non déesi temere che per lo
zelo di cose nuove corrano a perdizione le vec-
chie ; e ne reco ad esempio alcune telé prege¬
voli che essi conservano ne’ loro chiostri. In un
angolo dell’inferiore fecero collocare tra bei putti
modellati da Pasquale Bocciardo un ovale di N.
D. col putto, dipinto a tempra dal Franceschi¬
ni, quello stesso che servi di próva pèi quadri
della chiesa, come narrammo a suo luogo; va¬
ghissimo concetto, cólorito con gusto dilicato,
tutto pieno delle grazie di Guido. — Poco di¬
scosta è una tela più grande di Domenico Piola,
locata in origine sull' altare della sacristia, nella