Full text: Guida artistica per la città di genova (1)

LIV. 
s’han volti coloriti d’una vivacità non frequente ove 
componc di storia. Nè potea venir meno a questo eser¬ 
cizio il piú brioso de’ naturalisti genovesi, Bernardo 
Strozzi, del cui pennello ne rimangono alcuni che 
paion vivere, cosi vi circola il sangue, Nè seppe aste¬ 
nersene Gio. Benedetto Castiglione detto il Grechetto, 
che dipingendoli con una libertà che par quasi dis¬ 
prezzo, non invidia a niun altro per verità d' espres¬ 
sione, per vaghezza di colori. Al pari de' suddetti 
vuole anche noverarsi tra gli artisti d'invenzione, ma 
del suo maggior merito parleremo tra breve. Nella 
fine del XvII e la prima metà dello scorso secolo fio¬ 
rirono in Genoya G. B. Dellepiane ed Enriço Way- 
mer, ambo educati dal Gaulli in Roma, e perciò con¬ 
formi nello stile, nelle massime, c dirò anche nella 
fortuna. Tre volte fu invitato il Mulinaretto (chè cosi 
chiamavano per l'origine il Dellepiane) alla "corte di 
Parma, oltre a quelle di Milano e Napoli che vollero 
ritratti di sua mano ; e tre volte fu richiesto a To¬ 
rino il Waymer, cioè da Vittorio Amedeo, dal prin- 
cipe di Carignano e da Carlo Emanuelé. Non ebber 
però ugual nome ne' posteri, poichè non 'è ritratto del 
loro stile che il volgo de' conoscitori non ascriva cie¬ 
camente al Mulinaretto. 
Scendendo a' pittori di genere, vien primo per 
epoca Sinibaldo Scorza nativo, di Voltaggio, nè saprei 
a qual' altro inferiore per merito di piccoli quadretti 
imitanti il gusto fiammingo, o a dir meglio d' uno stile 
che unisce la diligenza fiamminga all' italiana severità. 
Per lo più son paesi ne' quali introduce bestiami sul far 
di Berghem, od acconcia minute istorie; veri gioielli
	        
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