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TERZA
gnatore, negatogli spesso, nè ingiustamente,
nelle opere di minore impegno; mostrando, che
se il sécolo viziato gli facea parer secondario
lo studio del dintorno, lo avea però coltivato
in gioventù, e lo padroneggiava semprechè ne
avesse talento. Non mi diffondo in altre lodi, e
perchè l’intelligente può cercare in quest' opere
mille altre bellezze, e perchè de’ lavori del Piola
d’egual mole e d’egual merito n’ è si colma la
città nostra, da stupire che un solo uomo ba¬
stasse a tanto.
Di Filippo Parodi è la statua dell’Immacolata
sull' altar principale, la migliore che uscisse da¬
gli scalpelli di lui, se giudichiamo da una certa
sobrietà e grazia di composizione, che non si
trovano in altre opere. Parlo di composizione,
essendovi un gruppo d’angioli da quali traspira
l’imitazione de’ buoni esempi contemporanei, co¬
me, a cagíon d’esempio, del Quesnoy che in
secolo corrotto ebbe il vanto di riuscir quasi
prototipo delle grazie infantili. Di guisa che,
amico del Piola, conforme a lui nelle opinioni,
da lui favoreggiato e proposto ad ogni richiesta
di committenti, sembra emularlo in questa scul¬
tura ed applaudirne le massime !:
Del Parodi vidi anche in questa chiesa una statua in
legno di Cristo morto , che s’adoperava per la rappresen¬