GIORNATA
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a cappelle, ad altari, e singolarmente ai dipinti;
e se non si principiò (come osserveremo tra
poco) si prosegui con śenno, con buona scelta,
con molta larghezza. Mentre io scrivo v’ ha una
cappella che domanda pietà ; quella cioè di S.
Vincenzo Ferreri che succede alle accennate.
Ebbe nemica la natura e gli uomini ; questi dan¬
neggiaron le tele, quella gli affreschi. Ve li di¬
pinse Giovanni Carlone, e se ne vedon porzioni
entro la cupola ove espresse parecchi santi ; ma
l'umidore di giorno in giorno le distrugge. In
altri spazi ove son putti al dissopra dell'alta¬
re, veggo che più moderni pennelli tentarono
un riparo; inutilmente, perchè insieme al di¬
pinto periscono i restauri, nè forse le condi¬
zioni del luogo permettono alla cappella l' onor
degli affreschi. L’umidore stesso nocque per av¬
ventura alla tavola dell' altare in cui è figurato
il transito del santo, opera di G. B. Paggi, scon¬
ciamente insozzata o annerita; ma pur conser¬
vabile con ristoro prudente, e con buono appa¬
recchio alla nicchia. In più reo stato sono le due
laterali, chè oltre ai danni del sito, furon graf¬
fiate e lacere in qualche parte dall' ammontic¬
chiarvi che si fece le seggiole da affittarsi ai
divoti. Quella a destra con S. Vincenzo che pre¬
dica ancor fanciullo a’ condiscepoli è di Luciano
Borzone, l'altra che l figura in atto d'interce¬