TERZA
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di colori e di chiaroscuro non sempre studiata
da lui, la direbber opera della sua virilità, quan¬
d'anche nol manifestasse la data che in un col
nome vi scrisse, del 1597. V ha anche (se guar¬
diamo all' ordinario suo stile) una novità sia nel
comporre sia nell' eseguire che il mostra vago
di grandi imitazioni ; nè sarei lungi dal credere,
che dipingendo questo martirio, gli corresse al
pensiero lo stesso tema già trattato da Tiziano.
Comunque si creda, questa tela va segregata dal
gran numero ch ei ne fece per Genova, ove la
facilità è assai maggiore dell' esattezza, ove si
gettan quasi i primi semi della convenzione nella
nostra scuola.
La tavola del prossimo altare con S. Paolo sor¬
preso dalla voce di Cristo è attribuita al Brea,
forse perché niun altro stile più di questo le
rassomiglia. La diresti più antica di quella che
di Ludovico vedemmo testè, giudicandone agli
spartimenti, uso che si perdette secondochè la
pittura camminò a perfezione; ma il dipinto par
che mentisca a questo indizio perchè più largo
nelle forme, ne contorni più tenero, e meno
stentato ne'-toni generali. Se la contrarja fortuna
non ci avesse tolte parecchie tavole ch'égli esé¬
gui per la nostra città, forse non sarebbe arduo.
il decidere, se questa gli si possa ascrivere con
sicurezza. Certo è, che se a lui si negasse, mal