Full text: Guida artistica per la città di genova (1)

XXXVI 
le scuole d'Italia e conoscer gli autori. In questo suo 
viaggio ebbe opportunità di fare amicizia con grandi 
letterati, i quali contribuirongli nome colle lor penne 
meglio ch' ei non facesse co' pennelli ; tra questi si 
noverano il Marini, lo Stigliani e Torquato Tasso 
per- la cui Gerusalemme disegnò i rami in più d' una, 
stampa. Dalla osservazione di tanti maestri e di tante 
scuole non cavò il meglio ; dello stile che recò in pa¬ 
tria son precipui cáratteri un tono rossiccio, e certà 
uniformità ne’ voltí, e certo ammanierato negli atteg¬ 
giamenti delle figure che il fan simile al Vasari e 
agli Zuccari. Uníco tra’ genovesi ebbe il vanto di 
porre una sua tayola in Vaticano; onore cessatogli 
prima della morte che, il sopraggiunse nel 1629. Educò 
all'arte Simone Barrabino, genie severo e pronto da 
vinçere in breve il maestro, ond'egli non tardò ad 
ingelosirné e il congedò dallo studio; nè il buon gio¬ 
vane ebbe altrove miglior sorte, come vedremo ad altro 
tempo. — Dalla officina d’oràfo passò anche alla di¬ 
sciplina del Cambiaso G: B. Castello che riusci mi¬ 
niatore di gran fama, fino ad ottenere nel 1606 dal 
doge e da’ governatori l’esenzióne dagli statuti del¬ 
l'arte. Miniò lihri ad uso dell' Escuriale, e pe' gabi¬ 
netti di Genova imagini quasi infinite ; nè tacquero 
per lui le cetre de' pocti, tra' quali è da ricordare il 
Marini, il Soranzo ed il Grillo. 
Il nome di G. B. Paggi fissa una bell’ epoca nèlla 
ligure scuola. Nato di nobile famiglia c istrutto fin 
dalla puerizia nelle buone lettere, dovette poscia al 
Cambiaso i primi insegnamenti della pittura, e alla 
sua forte volontà l’ assenso paterno a continuar nello
	        
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