Full text: Guida artistica per la città di genova (1)

GIORNATA 
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abbiam ricordate cessarono insieme agli uffizi 
della chiesa col cessare del governo de’ nobili, 
poichè il popolare soppresse nel 1798 la chie¬ 
sa, e ne congedò i suddetti religiosi. 
Conservando essa le generali sue forme, co¬ 
mechè disfatti gli altari laterali, possiamo senza 
biasimo di superfluità notar l’ architetto che la 
costrusse, tanto più che, allievo di lodata scuo¬ 
la, è quasi ignoto fra noi. E questi un Fran¬ 
cesco da Novi, instruito nell’ arte dal celebre 
Lurago, e tenuto molti anni a’ servigi del Ser.mo 
Senato di Genova, per commissione del quale 
disegnò non solo la presente chiesa, ma quella 
altresi dello stesso titolo, e già occupata dagli 
stessi monaci, che domina la marina sull’ estre- 
mo lembo della collina d’Albaro. 
All’ altar maggiore sussiste ancora, diresti per 
miracòlo; una buona tavola di Luciano Borzone 
col santo titolare in contemplazione di Maria. 
Non è da noverarsi tra le sue migliori, nè tra 
le più conservate ; ma brillano ancora e dilet¬ 
taño chi guarda, e chieggono lunga vita a que¬ 
mune di Genova da S. Bernardo in data del 1155, cosi 
espressa: In acternum non obliviscar tui plebs devota, hono¬ 
rabilis gens, civitas illustris. Il manoscritto di questa let¬ 
tera, insieme ad un’ altra reliquia del Santo recavasi nella 
general processione che vedemmo accennata in una delle 
precedenti note. 
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