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GIORNATA
di santi Dottori pennelleggiate da Nicolò Car¬
lone fratello e pretto imitatore di Gio. Andrea,
e qui più languido che altrove ; e al basso i ri¬
tratti de passati arcivescovi e dell’ attuale in tele
ovali, che dipinte in epoche diverse pur non
hanno onde trattenerci d’ un passo, se non forse
quella di Monsig. Lercari che si direbbe del
Ratti. All’esterno sulle porte d’ ingresso veggonsi
i busti del Fondatore e dell’ Accrescitore di que-
sto Seminario, dico degli Em.mi Stefano Duraz-
zo, e Placido M. Tadiní. Il primo scolpito nel
seicento e forse da alcun tra i Parodi, mostra
tratti risoluti, pieghe scomposte, e nel complesso
molta pratica, franchezza, vivacità ; l'altro ese¬
guito in questi ultimi anni da Lorenzo Semorile
è lavoro timido nella meccanica, irresolutò nel¬
l’espressione, indeciso in ogni sua parte. Biz¬
zarro contrapposto di tempi e d’artista.
Rimettiamoci in yia, ed eccoci in breve alla
Piazza di Ponticello scelta da lungo tempo a
mercato dell’ erbe, se può congetturarsi dal mar¬
moreo fonte, innalzatovi dal Comune l’ anno
1645. Sull’ angolo di quella modesta casa che
divide da Vicó Diritto l’antico borgo de’ Laneri
non dee sfuggirvi un picciolo monumento mar¬
moreo e, sospesa ad esso, porzione di grossa
catena, i quali vi torneranno a memoria un lu¬
minoso trionfo ottenuto da' Genovesi sul mare.
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