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GIORNATA
rante miracoli. Per diversa strada sembra che il
pittore fiammingo contenda la gloria al bolognese
che gli è di fronte ; e forse gli ruba l’ammira¬
zione de’ riguardanti con quel suo colorito vi¬
vace, naturale, potentissimo che stacca dal qua¬
dro gli oggetti, e li pone, si direbbe, in ri-
lievo. E, ciò ch’ è molto, curò dignità e conve¬
nienza in quest’ opera, di cui non vidi la migliore
in Italia, nè certo sarà facile che migliore si
trovi in sua patria *. Ben è vero che gli esempi
della veneta scuola, si vagheggiata e studiata
da lui, non gli permisero d’andare immune da
Lo stesso argomento dipinse il Rubens in Anversa pei
PP. Gesuiti, ripetendovi con qualche differenza quella fi¬
gura d’ossessa che vedesi nel quadro presente. — V. il
Bellori. — Ma se giudichiamo alle stampe che ne corrono,
il Sant’ Ignazio di Genova è molto superiore in composi¬
zione e nobiltà al suddetto. — L’ Imperatrice Maria Te¬
resa lo comprò dai Gesuiti d’Anversa al prezzo di 38,000
franchi, per arricchirne la galleria di Vienna. — Vedi il
Musée Religieuw. — Parigi, Hivert, 1856. tom. 4. p. 261.
Quanta fosse l’autorità ed il favore ch’erasi acquistato
il Rubens co’ suoi meriti artistioi, é chiaro dall’ aver egli
procurata la pace tra i Re di Spagna e d’Inghilterra nel
1650. Quest’ ultimo lo oinse del cordone del suo Ordine
e regalmente il presentô; (V. J. B. Descamps — Vies des
peintres flamanda, allemands et hollandois) e il pittore,
non so se per modestia o ambizione si ritrasse nel Sant'I¬
gnazio d’Anversa in atto di trarsi dal collo la decorazione
per offerirla al Santo.