Biugne de Rern.
Ital. l. 9.
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Iſtoria Spinola
e l. Estate, arride sono. queste Campagne d'intorno senza ruscelli, ò
fontane per refrigerio del Campo, & i Soli di questi Paesi più Au¬
strali sferzano in altra guisa, che non fanno quelli d'Italia, e di
Francia; nè i Soldati nostri sono auuezzi da piccioli à tollerarli.
Per tutto ciò io considero, che se noi accorceremo la strada della Vit¬
toria, non haueremo da guerreggiare, se non con gli vomini; ma¬
se batteremo questo camino più lungo, che si è intrapreso, ci esporre¬
mo à pericolo manifesto di hauer à combattere con gli Elementi, e
col Cielo. Dipende dunque, à parer mio, la riuscita dell' impresa
dalla celerità, e questa vorrei, che si procurasse con l'arte, e con
l'ingegno; già che l' esperienza ci dimostra non esser le forze baste¬
uoli ad ottenerla. Noi venghiamo da Genoua ben prouisti di stru¬
menti propri, e di Artefici periti per erger machine all' vsanza de
gli Antichi Romani contra le Piazze piu forti, e le Rocche più ine¬
spugnabili; habbiamo Ingegneri esperti per fabbricarle; habbiamo
genti robuste, ed infaticabili per sospingerle, & applicarle à nimici
Bastioni; habbiamo petti intrepidi, e coraggiosi, che ambiranno di
eßser i primi à lanciarsi da quelle su le merlate anche in mezzo alle
turbe de difensori. Se dunque à me si concede il merito, e l'onore
di ageuolar quest impresa, confido in quel Dio, per la cui Fede
cingo al fianco la Spada, che la machina da me disegnata, sarà il
compendio de nostri travagli; sarà il flagello de nostri auuersarij;
sara in somma il ponte per introdurci nella Città, e la scala, per la
quale a noi discenderà la Vittoria. Con applauso di tutti li Ca¬
pitani fù riceuuta la proposizione dell'Almirante, e sopra tutti
Goffredo con ſegni di grand eſtimazione animollo à prontamen¬
te adempire, quanto prouidamente haueua disegnato. Fù per¬
fezionata in pochi giorni la machina, vaſta di mole per conce¬
pire in se gran numero di Guerrieri; contesta di grossissime tra¬
ui per reggere al mouimento, & al peso; foderata di materie
incombuſtibili per difenderla dall incendio; agile, e maneggie¬
uole per auuicinarſi più facilmente al luogo dell'aſſalto; con la
cima poi piegheuole da fronte à guisa d' vn Ponte leuatoio, ac-
cioche calandosi, & appoggiandosi opportunamente sù l'orlo
delle muraglie nimiche, ſeruiſſe a noſtri di ſtrada per giungere
ad occuparle. Tale in somma, che dall'ampie sue fenestre
combattendo i Genouesi, e co' dardi, e co' fuochi auuentati di¬
radando la corona de difensori, fecero animo à Goffredo di sa¬
lirui egli ſteſſo, anzi di esser il primo, che per tal mezzo ſaltaſ¬
ſe sù le mura mal difeſe da Saracini già ſpauentati. Onde ſe¬
guito immediatamente da Euſtaſio ſuo Fratello, e poi da gran¬
numero di Vfficiali, e di Soldati, reſe patente l'adito all Eserci¬
to vittorioſo, e rimaſe quel giorno ſteſſo in poter de Criſtiani
Gie¬