Iſtoria Spinola
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Dal quinto Guido Figlio di Nicolao Almirante nacque Val¬
letto, ò ſia Valentino, il cui Ramo che fù il ſeſto s'inaridi
ne Pronipoti. Il ſettimo di Baliano suo Fratello, benche ſi
eſtendeſſe più à lungo, non giunse però à propagatsi oltre il Se-
colo decimoquinto. Più fecondo però fù quello di Enrico Ter¬
zogenito del medeſimo Nicolao, da cui per Criſtiano Capo dell
ottauo Ramo diſceſe Battiſta di ſopra più volte rammemorato
e della medeſima Proſapia viuono pur oggi Mario, ed Ambro¬
gio, il primo Segretario de' Breui Apostolici a' Principi; il
ſecondo Marcheſe di Assigliano, e ſotto Clemente X. Capitano
delle Corazze della Guardia Pontificia.
Formò il nono Ramo Gabriele Secondogenito di Enrico, da
cui deriuò il famoſo Eranceſco liberatore della Patria; ma la
ſua Linea terminò nel Figlio, che fù Criſtoforo, e solamente
di Giouanni suo Fratello Autore del decimo Ramo reſtauano
fino à quest età i Discendenti, cioè Lazaro, ed Andalo Si¬
gnori di Caſſano per Inueſtitura de Duchi di Milano fino del
i
1490.
Principio dell vndecimo Ramo fù Leonardo vltimo Figlio
del medeſimo Enrico, ma non eſteſe oltre la quinta generazio¬
ne la ſua Diſcendenza, e molto meno nel Ramo duodecimo
propagolla Barnaba di Oberto; peròche con due Figli, ed vn
solo Nipote fù terminata.
Benigiunsero à questi tem pi tli Posteri di Babilano principio
del Ramo decimoterzo, e Figlio di Andreolo, che fù il setti¬
mo delli noue Figli di Nicolao, ed erano chiariſsimi nella Re¬
pubblica Pietro, ed Ambrogio , de quali altroue ſi è ragionato
con lode. Ma tralasciando il decimoquarto Ramo di Gugliel¬
mo Nipote di Lanfranco, il quale fa Cugino di Nicolao»
non hebbe più che Nipoti, Roberto Figlio di Tomaſo, e Ni¬
pote del medeſimo Lanfranco ſpiegando il Ramo decimoquin¬
to fù Progenitore del famoſo Battiſta da Noi celebrato à ſuo
luogo; ed in questi tempi era suo Discendente Giorgio Signore
di Bagnaſco, di Monte Baſilio, e del Marcheſato di Ceua.
Indi altro Battiſta che nel 1531. fù il primo che con titolo di
Duce otteneſſe il Principato della Repubblica nella piena ſua
libertà, ed vltimamente Gioannettino, che mancando di Prole
Maſchile laſciò Placidia, e Brigida, quella maritata in Carlo Do¬
ria Duca di Tursi, e questa nel Principe Carlo Cibo Duca di
Maſſa. La prima recò in dote i due Feudi Imperiali di Calice,
e Vepri; la seconda quello di Belforte in Monferrato, e di
Aiello nel Regno di Napoli.
Dal