Iſtoria Spinola
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membro principale che non poteua ſenza stroppiamento reci¬
dersi dal Corpo della Repubblica. Che mentre deponessero
l'Armi, e fossero contenti di accordarsi alla moderazione della
vita Ciuile, non vi era titolo per rifiutarli. Che dentro sareb¬
bono Cittadini, fuori nemici. Ma quali nemici? Quanto per
ſe medeſimi, quanto per le attinenze di Potentati esterni formi¬
dabili alla Citta, quando dall'ingiuria dell'iniqua ripulsa ve¬
nissero precipitati nell' vltima disperazione? Essere oggimai
tempo d'imporre fine à gl'interni tumulti. Trouarsi già dalle
Guerre Ciuili esausto d'oro il pubblico Erario, e di sangue le
vene del Popolo; nè potersi rimettere la Patria in Pace se nella
Patria non si rimetteuano gli Spinoli. Dunque si concedesse
loro per beneficio quello che poteua rapire l’ altrui violenza.
Si deſſe à gli Spinoli disarmati, e supplicanti la Cittadinan¬
za; accioche armati, e nimici non occupassero il Principato.
Piegaua in questo parere la maggior parte de’ Consiglieri
stanchi di tante sanguinose Fazioni che sfigurauano il Cor¬
po della Repubblica : e le ragioni apportate tanto più con-
uinceuano, quanto che veniuano dalla bocca di coloro i quali
haueuano ſempre profeſſata paleſe inimicizia contra gli Spinoli.
Ma Corrado Doria Capo allora della sua Famiglia si oppose
con ogni sforzo à questa deliberazione; ed è fama che cosi ra-
gionasse: Jo non hò mai creduto che a Consiglieri prudenti come¬
voi siete, si potesse persuadere che per non hauere i nemici in Cam¬
pagna conueniße introdurli nella Città. Dunque da quel fuoco che
seben lontano ci abbrugia, quando ci sia più vicino, si può spera¬
refrigerio ? E come non ci basta, o Padri, l' esperienza del passato
per maestra dell' auuenire? Sento esaggerare il numero, il valore,
la potenza della Famiglia Spinola. Sento ricordare l' aderenze de
Principi forestieri che la sostengono ; e confeßo che in questo genere
si e detto meno del vero. Ma chi non sà che nella Repubblica
la souerchia potenza d' vn membro e infermità, e debolezza di
tutto il Corpo? Non e forse vero che di tutto ciò che possedono
sonosi giovati fin hora per opprimere i deboli, per contendere co Po¬
tenti, per aspirare all assoluto Comando? Hor come non si deue
di nuouo pauentare il medesimo? Ma vengono essi pacifici, e sup¬
plicanti. E da qual' incendio esce dunque il fumo che Noi veggia¬
mo dalle Mura della Città ne vicini Castelli? Ma si rendono à
Noi disarmati. E quali Armi sono dunque che sotto gli occhi nostri
distruggono Pontedecimo, e ne lasciano i solo vestigi à memoria,
e terrore de Passaggieri ? Eh Padri, credete à me: mutazione,
cosi repentina non e fedele. Sono impotenti costoro ad espugnare
la Città con l'Armi: per questo adoprano l' arti per consegurlas.
S' in¬