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nità, n’ ebbe quanto all' effetto tutta 1'
autorità, e tutta la forza, finchè esacer-
bati li cittadini dalla malmisurata con¬
dotta della moglie, e de’ figli suoi, ri-
corsero nel 1506. a Giulio II., che, per
il suo genio guerriero, e per la memo-
ria de' sinistri incontri avuti co Bentivo¬
gli quando era egli qui Vescovo, trova-
rono pronto a liberar coll' armi la cit¬
tà dalla odiata prepotenza dominatrice ;
e quindi arrivato Giulio coll' esercito ad
Imola, fu il Bentivogli costretto ad usci¬
re, e fu accolto il Papa con solenne pom-
pa ed applauso de’ cittadini, che resiste-
rono in oltre animosamente all esercito
Francese, il quale per introdurre gli es-
pulsi minacciò di assalto, e di saccheggio,
e per assicurar meglio la lontananza lo-
ro, nel 1507. se ne atterrò il sontuoso
palazzo, che vantavasi per uno de' più
belli d' Italia. In ricambio di tantà fe¬
deltà confermò il Pontefice le capitola-
zioni di Nicola V. e concesse altre gra-
zie e privilegi, che volle avessero for-
za e valor di contratto. E non valsero
in appresso li replicati sforzi de Benti¬
B
VO