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facendo diversi balzi nuocono agli assediati; si può dire
a rimbalzo. I. G III. 145 N. 2.
RISEGA, assottigliamento di piano in piano dei muri.
II. G. VIII. 164.
RITMO, comune a' musici, ed a' medici per l'anda¬
mento dei piedi agli uni, e per la battuta delle vene agli
altri. I 53.
ROANO, cioè rovente, dicono i villici veneti al co¬
lore di fiamma dell' uva alla metà della maturezza. VII.
G. III. 146. N. 1.
ROCCIA, massa minerale bastevolmente estesa. I. G.
II. 127.
RODANO, fiume rapidissimo che ha la sorgente nel
monte S. Gottardo poco distante da quello del Reno e
del Ticino; separa la Savoja dalla Francia; circa cinque
leghe dopo Genova si perde fra terra, e risorge presso il
castello di Michaille; presso ad Arles si divide in due ra¬
mi, l'occidentale si suddivide in altri due, e si precipita¬
no tutti nel Mediterraneo. VIII. 21. Nota.
ROMA, possede colonne, statue, ed urne di porfido.
II. G. VII. 151. Il suo suolo sofferse molte alterazioni.
V. G. VII. 170.
ROMANI, sino all'anno 170. della sua fondazione ave¬
vano i tempj senza alcun simbolo di divinità IV. 53. N 1.
RUBIA, pianta che si coltivava nei sobborghi di Ro¬
ma; molto usata dai tintori in lana, e dai conciatori di
pelli. I Greci la chiamavano Eritrodano, ed è la rubia
tinctoria di Linneo. VII. G. III. 123.
RUBRICHE, terre rosse. Le ottime si avevano dal
Ponto, da Sinope, dall' Egitto, dalla Spagna, dalle Baleari,
ed anco da Lemno. Si usavano nelle pitture monocroma¬
te, cioè di un solo colore, ch' ora si dice chiaroscuro. VII.
63. e N. 2. Ocra rossa; argilla ocrosa, rossa come la terra
di Lemno. VII G. III. 115.
RUDERAZIONE. In dialetto veneto rovinaccio, nel
friulano rudinaz: rottami delle rovine degli edificj. V. 92.
N. 1; formata di calce, arena, rimasugli di fabbriche col
nucleo di mattoni pesti. VII. 25 e Nota 1.
RUOTE da macinare; all' intorno delle loro fronti han¬
no certe pinne, che percosse dall' impeto dell'onde spin¬
gono in giro la ruota, all' asse della quale si congiunge
un timpano dentato, che s'aggira perpendicolarmente. Un
altro maggiore pur dentato se ne colloca in piano, dal
quale è contenuto l'asse avente all' estremità del capo una
spranga di ferro, che tiene a dovere la ruota; e questa
per tale comunicazione di movimento gira, e riceve dal
soprastante insondibulo il grano, e lo macina. X. 45. 46.