GIUNTA II.
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in vapore; fatta astrazione però dall' attrito e dalla resisten¬
za del vapore non condensato.
VI. Prima di dare un esempio di una di queste macchine
diremo ch'esse si dividono in due gran classi. La prima classe
è delle macchine senza condensazione, dette macchine ad
alta pressione, che si suddivide in due specie, una di quel¬
le a pressione costante, l' altra delle macchine in cui il va¬
pore agisce per espansione. La seconda classe comprende le
macchine a condensazione, le quali sono od a semplice ef¬
fetto o a doppio effetto.
Le macchine senza condensazione sonq messe in azio¬
ne dal vapore generato sotto una grandissima pressione, e
la loro forza motrice dipende dall' eccesso di questa pressio¬
ne sopra quella dell' atmosfera, eccesso che si calcola ordi¬
nariamente da due a tre chilogrammi per ogni centimetro
circolare. La parte attiva di questa macchina consiste in uno
stantuffo, ed un cilindro con aperture munite di chiavi o di
animelle, tanto alla sommità che al fondo, per dar passag
gio al vapore. Lo stantuffo si adatta esattamente alle pareti
del cilindro, e viene mosso da un' estremità all' altra per la
pressione del vapore; esso è attaccato ad un fusto, il quale
mette in moto una manivella o qualche altro pezzo attacca-
to alla macchina. Per concepire come agisca si supponga
che il vapore nella caldaja abbia una forza di due chilo¬
grammi per ogni centimetro circolare, che lo stantuffo sia al
fondo del cilindro, che il passaggio dalla caldaja al fondo, e
quello dal di fuori alla sommità, siano aperti, e gli altri
chiusi: il vapore s' introduce sotto allo stantuffo e investen¬
dolo con una pressione di due chilogrammi per ogni centi¬
metro circolare della sua area lo fa innalzare. Quando lo
stantuffo è giunto alla sommità, si aprono le altre due ani¬
melle, ed allora il vapore ch' esce dalla caldaja va a preme¬
re lo stantuffo dall' alto al basso, e quello che si era intro¬
dotto nel cilindro si perde nell' atmosfera. L' ispezione della
fig. 2. Tav. VII. relativa ad una macchina senza condensa¬
zione a pressione costante basta a far comprendere quanto
si é detto. In questa figura C rappresenta il cilindro, e P
lo stantuffo innalzato e prossimo a ricadere. Perchè vi sia
la minor perdita possibile di calorico si usa di collocare il