LIBRO X.
96
ro volendo nella dimane accostarsi, le navi s'ar¬
restarono sopra l'.arginamento (1) ch' era sott a¬
cqua, senza potere nè appressarsi al muro, ne tor¬
nare indietro ; sicchè ivi traforate dalle saette 2
furono dalle fiamme bruciate.
50. Cosi pure, mentre si assediava Apollonia,
e gl' inimici scavando sotterranei speravano di pe¬
netrare senza sospetto dentro le mura, essendo
ciò stato riferito agli Apolloniesi dagli esplorato¬
ri (3) ; perturbati dal timore di questo annunzio,
privi di consigli, perdettero il coraggio, perchè
non poteano sapere nè il tempo, nè il luogo cer¬
to, dove potessero gl' inimici far la sortita. Allora
Trifone Alessandrino, che ivi era architetto, de¬
signò parécchi sotterranei dentro del muro, e sca¬
vando la terra progrediva al di fuori del muro
solamente per un tirar di saetta ; ed in tutti vi
sospese de vasi di rame. In una di queste fosse,
che era di fronte ai sotterranei degl' inimici, i va¬
si sospesi cominciarono ad echeggiare ai colpi der
ferramenti ; onde da ciò intese da qual punto gli
(1) Lat. aggerationem.
(2) Il testo malleolis; e Nonio Marcello dice che questi
erano certi manipoli fatti di erba, detta dai Latim spartum,
ed impeciati, i quali accesi si scagliavano contro le mura, o
contro le testuggini. Vegezio invece li chiama saette, le qua¬
Il dove si attaccavano, per essere ardenti, tutto abbrucia¬
vano.
(3) Lat. speculatoribus. Il senso proprio è speculdtori;
ma ora si usa soltanto in senso traslato di acuti osservatori
delle utilità commerciali : se tanta è l' avversione generale
per la voce in metalora, che sarebbe se questa durasse nel
suo vero senso?