GIUNTA 1.
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bili a ben intenderla; nè vi abbisogna assolutamente un di¬
segno, perchè basta concepire che il corpo di mezzo sia bi¬
partito sopra una linea parallela alla facciata principale, per
cui una parte guardi su questa facciata, e l' altra sulla fac¬
ciata opposta, e la scala stia in questo mezzo, onde metta
capo al piano nobile in guisa che si si possa volgere al¬
l' una o all' altra di queste due parti senz' alcuno impedi¬
mento. La maggior parte degli architetti stabilirono siccome
indifferente che la scala stia nel lato destro del vestibolo, o
nel sinistro; nulladimeno noi conveniamo con quei pochi
che sostengono essere più conveniente il collocarla a destra,
sembrando che la comodità ci porti sempre a cercare a que¬
sta parte ciò che può soddisfare ai nostri bisogni. S' inten¬
de però che si devono avere tutte queste avvertenze ogni
qual volta circostanze speciali non obblighino a deviarne,
come sarebbe il caso che l' esposizione dell' edifizio e la di¬
versità dei suoi prospetti richiedessero di situare gli appar¬
tamenti di società in modo da poter godere un punto di vi¬
sta che dalla parte opposta non si avrebbe. Fuori di que¬
sto caso è sempre da consigliarsi la posizione a destra, ed
in modo che appena entrati si possa accorgersi della me¬
desima.
Ma la gran ricerca degli architetti rapporto alle scale
sta nel bene proporzionarle. Tre sono le principali avver¬
tenze che si devono avere in questa ricerca, cioè il rappor¬
to della scala alla grandezza dell' edifizio, quello della base
della medesima alla sua altezza, e quello della base all' al-
tezza di ciascun gradino. In quanto alla prima, dice il Mi¬
lizia che deve la scala proporzionarsi al pezzo principale
dell' appartamento nobile, e stabilisce siccome limiti, che il
perimetro della scala sia eguale alla larghezza del medesimo
pezzo principale, e che l' altezza di quella sia il doppio
della larghezza di questo. In simili rapporti però vale mol¬
to meglio che ogni regola il sano giudizio dell' architetto, il
quale deve nella sua mente concepire tutte le proporzioni
dell' edifizio ancora prima di calcolarle; ed ognuno conosce
l'assurdità rimarcata dal Milizia, cioè che dopo una gran¬
diosa facciata ed un magnifico ingresso si trovasse una me¬
schina scaletta che conducesse ad un maestoso appartamen¬