Full text: Lib. IX (9)

GIUNTA 1. 
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bili a ben intenderla; nè vi abbisogna assolutamente un di¬ 
segno, perchè basta concepire che il corpo di mezzo sia bi¬ 
partito sopra una linea parallela alla facciata principale, per 
cui una parte guardi su questa facciata, e l' altra sulla fac¬ 
ciata opposta, e la scala stia in questo mezzo, onde metta 
capo al piano nobile in guisa che si si possa volgere al¬ 
l' una o all' altra di queste due parti senz' alcuno impedi¬ 
mento. La maggior parte degli architetti stabilirono siccome 
indifferente che la scala stia nel lato destro del vestibolo, o 
nel sinistro; nulladimeno noi conveniamo con quei pochi 
che sostengono essere più conveniente il collocarla a destra, 
sembrando che la comodità ci porti sempre a cercare a que¬ 
sta parte ciò che può soddisfare ai nostri bisogni. S' inten¬ 
de però che si devono avere tutte queste avvertenze ogni 
qual volta circostanze speciali non obblighino a deviarne, 
come sarebbe il caso che l' esposizione dell' edifizio e la di¬ 
versità dei suoi prospetti richiedessero di situare gli appar¬ 
tamenti di società in modo da poter godere un punto di vi¬ 
sta che dalla parte opposta non si avrebbe. Fuori di que¬ 
sto caso è sempre da consigliarsi la posizione a destra, ed 
in modo che appena entrati si possa accorgersi della me¬ 
desima. 
Ma la gran ricerca degli architetti rapporto alle scale 
sta nel bene proporzionarle. Tre sono le principali avver¬ 
tenze che si devono avere in questa ricerca, cioè il rappor¬ 
to della scala alla grandezza dell' edifizio, quello della base 
della medesima alla sua altezza, e quello della base all' al- 
tezza di ciascun gradino. In quanto alla prima, dice il Mi¬ 
lizia che deve la scala proporzionarsi al pezzo principale 
dell' appartamento nobile, e stabilisce siccome limiti, che il 
perimetro della scala sia eguale alla larghezza del medesimo 
pezzo principale, e che l' altezza di quella sia il doppio 
della larghezza di questo. In simili rapporti però vale mol¬ 
to meglio che ogni regola il sano giudizio dell' architetto, il 
quale deve nella sua mente concepire tutte le proporzioni 
dell' edifizio ancora prima di calcolarle; ed ognuno conosce 
l'assurdità rimarcata dal Milizia, cioè che dopo una gran¬ 
diosa facciata ed un magnifico ingresso si trovasse una me¬ 
schina scaletta che conducesse ad un maestoso appartamen¬
	        
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